venerdì 11 maggio 2012

LE INUTILI MINACCE RIVOLTE ALLA GRECIA


Ma effettivamente Barroso, presidente della commissione europea, cosa intendeva dire quando affermava che la Grecia può anche uscire dall’euro?
Che la grecia, in quanto paese sovrano, almeno fino a prova contraria, possa stare o non stare più nell’euro, sembra pacifico, non avevamo che ce lo ricordasse Barroso, ed infatti molti commentatori hanno interpretato la sua dichiarazione come una sorta di minaccia...

Se così è, allora il punto diventa cosa la UE possa minacciare nei confronti di un paese già ridotto allo stremo.
Vorrei proporre il seguente scenario, quello più estremo, e pur tuttavia oggi abbastanza verosimile, che la Grecia decida di dichiarare il fallimento e di non volere pioù pagare i debiti contratti con le varie banche, in massima parte tedesche e francesi. Certo, quel paese correrebbe grandissimi guai, dovrebbe almeno per un certo periodo interrompere l’erogazione di stipendi e pensioni, mettendo così in grave pericolo il funzionamento dei servizi statali più essenziali. Una situazione di emergenza estrema, in cui però l’uomo ritrova la sua straordinaria capacità di adattamento, in cui non mi meraviglierei se medici, infermieri per gli ospedali, o poliziotti ed altri dipendenti statali riconoscerebbero loro dovere continuare a lavorare anche in una tale condizione.
Sono scenari che ci fanno giustamente paura perché improvvisamente riconosciamo quante cose oggi facciamo perché esiste una situazione istituzionale che ce lo consente, e ci sentiamo persi perché non riusciamo più ad orizzontarci in situazioni che pure nel passato dell’umanità erano la norma. Io in riferimento all’approfondirsi della crisi, sono solito dire che il melo continuerà a produrre mele anche se lo stato fallisse, o anche se il sistema bancario globale fallisse, scenari a cui dobbiamo purtroppo abituarci. In altre parole, la preoccupazione è doverosa, il terrore invece è del tutto ingiustificato.
Vediamo però adesso cosa succederebbe nell’ipotesi del fallimento della Grecia al di fuori di essa.
Innanzitutto, nel momento in cui è stato istituito l’euro, nessuno ha pensato di predisporre una via di uscita da esso, di avere quindi a disposizione una procedura automatica per affrontare simili eventualità. Ma questo non è un problema certo da poco, perché nessuno ha l’autorità per espellere un paese dall’area euro, visto che ciò non è stato esplicitamente previsto. Potremmo trovarci nella situazione paradossale per cui tutti gli altri paesi sarebbero costretti ad abbandonare l’euro alla Grecia come unica via per distaccarsi da essa. Ma siamo poi certi che tutti gli altri paesi sarebbero così compatti nel seguire questa strada, che comunque dovrebbe essere completata stabilendo cosa fare in campo monetario, rifare un nuovo euro o tornare ognuno alla propria moneta nazionale. Irlanda, Portogallo, Spagna ed Italia sono paesi con gravi difficoltà: non potrebbe qualcuno di loro approfittare del caos provocato dall’atto della Grecia per crearne di proprio? Apparentemente, questi modesti politici europei non si rendono conto che quando scoppia una bomba, avere un elmetto in testa o non averlo non fa granché differenza, tutti saranno chiamati a pagarne le conseguenze, anche se non necessariamente in misura paritaria.
Inoltre, siamo certi che le banche creditrici riuscirebbero a reggere la botta del mancato rimborso da parte della Grecia? Se ciò non fosse possibile, allora il fragile equilibrio che permette alle banche di tutto il mondo tecnicamente già fallite di continuare ad operare “facendo finta di niente” si infrangerebbe, e le banche direttamente coinvolte potrebbero, diventando insolventi verso le altre grandi banche di tutto il mondo, fare scoppiare quel big bang che i governi del mondo non sanno come evitare, ma al massimo tentano di rinviare: quel rinvio sarebbe impossibile ed improvvisamente un evento futuro diventerebbe immediato, mostrando quanto il re sia nudo, quanto i potenti del mondo basino la loro forza su un bluff colossale a cui purtroppo la gente in gran parte continua a credere.
Dunque, io inviterei il Barroso di turno ad evitare di fare la faccia feroce, dietro questa espressione feroce non v’è nulla di concreto, nessuna reale capacità di minacciare alcunché, come il ricattatore che deve evitare di mettere il ricattato all’angolo, pena il fatto di non riuscire più ad esercitare alcun ulteriore ricatto.

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