mercoledì 4 aprile 2012

LE NUOVE PRASSI POLITICHE

Dicevo nel precedente post che non si può ignorare come oggi anche due persone per altri aspetti completamente differenti coem Berlusconi e Monti manifestino tuttavia alcuni tratti in comune. 
E' significativo che proprio nella prassi della politica, le forme appaiano così simili, che un uomo che proviene dagli ambienti accademici ed uno che proviene invece dal mondo dell'impresa convergano su alcuni atteggiamenti. 
Voglio ricordare quanto è stato criticato il presenzialismo di Berlusconi, questo suo volere apparire sugli schermi televisivi in continuazione, nel volere imporre il suo sorriso esibizionistico. Ebbene, una delle prime preoccupazioni dell'attuale premier è stata proprio quella di andare ospite in svariate trasmissioni. 
La somiglianza tra i due ha aspetti ulteriori. Come Berlusconi si sceglieva minuziosamente il contesto in cui doveva apparire, accertandosi che chi lo intervistava fosse abbastanza servile da non contraddirlo platealmente, anche Monti si sceglie con gran cura dove andare, leaders politici che si scelgono loro il giornalista con cui confrontarsi. 
Ribadisco questa tendenza comune tra loro a rilasciare dichiarazioni senza badare alla coerenza, ma invece usando questa continua mutazione nelle prese di posizione come un abile arma politica, come un forma di adattabilità alle reazioni suscitate, come in definitiva uno strumento per rim anere a galla. 
Quest'ultimo aspetto fa il paio con la tendenza evidentissima nel ceto politico a "stare sulle barricate". Non v'è evidenza di reato, non v'è certezza di scorrettezza, di comportamento moralmente censurabile, che convinca i politici coinvolti a indietreggiare, a mollare le poltrone occupate, a ritrarsi in una posizione che possa garantire un decorso giudiziario più sereno. 
Il calcolo sembra di un cinismo estremo, negare negare e negare fino allo sfinimento anche le evidenze più plateali, che tanto cosa ci si guadagna ad ammettere le proprie colpe, cosa ci si guadagna anche ove si voglia lecitamente sostenre la propria innocenza a farlo da una posizione meno esposta?
E quindi, in questo post volevo appunto sottolineare queste due differenti tipologie di degrado della politica, da una parte una spettacolirizzazione, un utilizzo della propria immagine, del fatto che il grande pubblico sappia come è fatta la tua faccia e il tuo tono di voce, la politica dell'immagine,  e dall'altra la rinuncia direi clamorosa a difendere ostinatamente la propria credibilità. 
Chi ha gli anni che ho io, sa quanto fosse una volta preziosa la credibilità, il fatto che una persona manifesti una sua coerenza pagandone i costi inevitabili...
Oggi, non è più così, se tu hai un certo potere più o meno grande, per difenderlo,  lo utilizzi, non nascondi anzi esibisci la difesa della tua posizione di potere, proprio sfruttando ciò che sei, le prerogative proprie della tua posizione.
Seppure ci sia una logica perversa in tali atteggiamenti, il perseguimento di una tale logica egoistica non può che alzare il livello dello scontro tra elettori ed eletti. 
Quando dico che abbiamo un parlamento squalificato nella sua composizione, intendo appunto dire che non soltanto da evidenze di un utilizzo del proprio mandato parlamentare per coltivare interessi personali, ma anche che non ha la capacità di uscire da questo loop, prigioniero dei propri meschini privilegi che non gli consentono di vedere quanto la collera popolare possa montare e a che conseguenze disastrose possa portare l'abbarbicarsi ai propri comportamenti vergognosi, sordo a ogni manifestazione di sdegno di chi avrebbe voluto un parlamento che perseguisse l'interesse generale. 
Vorrei proprio che qualcuno difendesse i propri principi liberali di fronte a queste evidenti distorsioni, vorrei che qualcuno difendesse i meriti dell'economia di mercato di fronte alla crisi in cui siamo appena entrati, malgrado le menzognere parole di Monti in proposito.
C'è un'inerzia ed è questa inerzia che fino ad oggi ha garantito la continuità di questo potere ormai divenuto aperttamente arbitrario ed ingiusto, ma c'è qualcuno che si ponga il problema di quanto tale inerzia possa durare e quali possano essere le conseguenze del suo esaurirsi?

1 commento:

  1. Tu, io e tanti altri vorremmo... ma è sempre più spaventosa la logica perversa di coloro che stanno in Parlamento solo per tutelare i propri meschini privilegi. Lo scioglimento della Commissione per stabilire il ridimensionamento degli stipendi dei parlamentari è la dimostrazione evidente che niente smuove e smuoverà questa classe politica. Ma ciò che più mi avvilisce è che chiunque eleggiamo, una volta arrivato in Parlamento, penserà a tutelare solo i propri interessi. E a proposito di avvilimento, mi hanno molto deluso Violante e Bertinotti nel voler difendere i benefits che competono loro per ulteriori 10 anni dopo il 2013. E poi se uno diventa qualunquista affermando che i politici fanno TUTTI schifo, è da criticare?

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