mercoledì 28 marzo 2012

NON VOGLIAMO RIFORME DA UN PARLAMENTO DI INCAPACI

Ormai me ne sono convinto, da un parlamento di composizione così modesta, con una platea di parlamentari così squalificata, non vi si può ricavare nulla di buono, e la cosa migliore che possono fare, visto che non se ne vogliono ancora andare a casa, è che stiano almeno fermi, che cioè si prendano il loro lauto stipendio senza legiferare. Se proprio qualcosa vogliono fare, che almeno non pretendano di fare cose che travalichino la pura e semplice ordinaria amministrazione. 
Ora, questi progetti di riforme istituzionali ed elettorali prese in esame da tali figuri mi preoccupa non poco, perchè da una rapa non puoi certo cavare un succo di frutta, noway direbbero gli inglesi. 
Sulle riforme di rilievo costituzionale la vedo veramente male perché tutto ciò che vogliono cambiare sta bene così com'è adesso, e bisognerebbe interdire loro ogni possibilità di intervento in questa direzione. 
Sulla riforma elettorale, che come noto non richiede modifiche costituzionali trattandosi di legge ordinaria, siamo credo un po' tutti convinti che l'attuale è così pessima, che rischi a toccarla non se ne corrano tanti. Eppure, quello che ho letto ieri, mi ha un po' fatto cambiare idea, questi riescono perfino a peggiorare il già pessimo porcellum. 
Che ve ne sembra della norma che prevede l'indicazione del premier in un sistema in cui non si prevede più le coalizioni? 
Pensateci, il sistema attuale non è, come noto, bipartitico, ma neanche pienamente bipolare, lo è solo blandamente, perché la coalizione consiste essenzialmente nell'indicare lo stesso candidato premier, cioè questo nome messo sulla scheda serve proprio come fondamento della coalizione...

Ora, si esclude esplicitamente l'esistenza di coalizioni, e quindi si passa a un meccanismo proporzionale, su questo mi pare non vi siano dubbi. Parrebbe anche, ma su questo le certezze sono minori, che vi saranno i voti di preferenza, senza dubbio il metodo peggiore per evitare i nominati, cioè la scelta degli eletti da parte di chi scrive la lista proprio nel modo in cui la scrive, cioè nell'ordine di successione. Non si parla più, mi pare, della reintroduzione dei collegi uninominali.
Epperò, per non fare vedere che siamo tornati alla prima repubblica, si tiene quel nome sulla scheda, certi che il giorno dopo quel nome non varrà nulla, almeno nel caso quasi certo di necessità di coalizioni. Quando insomma un certo partito dovrà aprire le trattative per la formazione del governo, oggetto della trattativa sarà inevitabilmente anche il nome del premier, sembra una cosa ovvia: se un certo nome non mi piace, io la coalizione con te non la faccio. 
In realtà, questi politicanti la pensano in una maniera differente, distorta a loro misura direi. Essi pensano che di fatto le coalizioni continueranno ad esistere, e la mancata indicazione delle coalizioni sulla scheda serve soltanto ad eliminare il famigerato premio di maggioranza. Mi chiedo chi, se non appunto una mente distorta, può, per ottenere A, chiedere B. Se insomma vuoi eliminare il premio di maggioranza, fallo, fai una norma che lo cancella, ma perché devi anche escludere la possibilità di indicare coalizioni prima delle elezioni? 
Badate, qui non entro neanche nel merito della cosa in sé, se cioè sia meglio avere le coalizioni prima o solo dopo le elezioni, ma non riesco proprio a capire perché per eliminare i premi di maggioranza, devi eliminare anche la possibilità di indicare preliminarmente la coalizione che preferisci. 
Questa cosa di scrivere un nome ma in un sistema che per tutti gli altri aspetti è proporzionale è così priva di senso, che davvero mi preoccupa la qualità infima delle riforme che questi pretendono di avviare. 
Per questo,a  suo tempo, avevo proposto una via apparentemente astrusa di superare l'attuale sistema elettorale, quello cioè di andare a un'elezione con l'attuale sistema che permettesse comunque di avere un parlamento di composizione molto differente dall'attuale, che facesse la legge elettorale e poi si sciogliesse per andare poi alle vere elezioni politiche. 
Mi rendo conto della macchinosità di una tale procedura, ma mi sembra comunque l'unica possibile per evitare che l'attuale parlamento compia i disastri verso cui mostra giornalmente di essere ben predisposto.

5 commenti:

  1. Ciao Vincenza, questo è un off topic.

    Tengo a segnalarti la nascita della mia casa editrice, fresca fresca come il pinzimonio.

    http://www.exbook.eu/

    in inglese e in italiano.

    Ciao!

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  2. Pardon!!

    mi è scappato un 'a' di troppo...Vincenzo!

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  3. Devo dire che questo governo (mai eletto) se già dall'inizio non mi convinceva molto, ora mi ha decisamente deluso

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  4. Come si fa? L'attuale parlamento non è riuscito a governare e l'attuale governo agisce come se avesse poteri illimitati. Dovunque ti giri caschi male. No. Con questa legge non si può andare alle elezioni: gli eletti dovranno sempre rendere conto al padrone. Ma davvero è come chiedere ad un alunno bocciato di farsi l'esame di riparazione da solo

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  5. @Antonella
    Beh, si potrebbe fondare un partito per la riforma elettorale, secondo me avrebbe un sacco di voti. Naturalmente, ci vuole una certa visibilità sui media, si dovrebbe attaccare duramente l'intero quadro politico che c'è nell'atrtuale parlamento, insomma, sapendoci fare, il successo arriverebbe, e poi se si riuscisse a mantenere la partoal di andare al voto dopo avere fatto la riforma elettorale, potrebbe costituire un ulteriore ottimo trampolino di lancio.

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