sabato 29 agosto 2009

CEI E SIGNOR B.: MATCH ANCORA IN CORSO

Un instant-post sulle ultime vicende che vedono al centro il signor B. Mi soffermerò sulle polemiche con la CEI, attraverso il loro organo di stampa, “L’Avvenire”. Noto tre aspetti strani, forse qualcuno che mi legge me li può chiarire.

Prima stranezza: cosa ci sia di così grave se “Il Giornale” riporta una notizia che riguarda il Direttore de “L’Avvenire”, visto che questa notizia corrisponde al vero? Se questo giornalista è stato coinvolto giudiziariamente in fatti che hanno attinenza col sesso, dove sta la contestazione da parte della Chiesa? Che si tratti di cose remote (neanche tanto, stiamo parlando di meno di dieci anni fa), cosa cambia?

Seconda stranezza, nella notizia proveniente dagli stessi ambienti della presidenza del Consiglio, che il signor B. e il suo fido scudiero Gianni Letta si sarebbero precipitati nelle tipografie de “Il Giornale” per bloccarne l’uscita, ma le rotative erano già andate troppo avanti. Ebbene, con quale autorità potevano essi bloccare l’uscita di un quotidiano, visto che la responsabilità è affidata al suo Direttore e a lui soltanto?

La proprietà, rappresentata dalla famiglia Berlusconi può intervenire adesso sulla faccenda, a cose fatte, se lo ritiene opportuno. L’unico modo lecito è quello di licenziare Feltri, altro modo di determinare i contenuti di un periodico i proprietari non hanno.

Terza stranezza, e dal mio punto di vista la più interessante. Nel momento in cui Feltri addebita al Direttore de “L’Avvenire” certe sue faccende private, non ne sta così implicitamente considerando la rilevanza? Egli riconosce questo suo collega colpevole di certi comportamenti sessuali, e ne riconosce anche la rilevanza a livello di opinione pubblica. Allora, da oggi io direi che Feltri rappresenti il massimo accusatore del signor B., convenendo sul fatto che egli debba dare spiegazioni esaurienti su faccende che non possono rimanere private, e che in ogni caso egli stesso ha fatto in modo che divenissero di dominio pubblico. Perché, Direttore Feltri, o le abitudini private non devono trovare una eco pubblica, e allora Lei coerentemente avrebbe dovuto tacere sul suo collega, oppure è utile per l’opinione pubblica conoscerli, e allora lo dica al suo padrone. Lei, con la sua intraprendenza, il suo tanto esternato decisionismo, dalle stesse colonne del quotidiano che dirige, faccia l’appello, speriamo decisivo, al signor B. a uscire dalle menzogne astutamente cosparse nel corso del tempo, a uscire dal riparo di tanta stampa compiacente, a uscire dal riparo di un ricorso massiccio alla magistratura perché addirittura sia tolto il diritto a chicchessia di rivolgergli le domande che crede, e che quindi egli voglia infine rispondere. A me, ad esempio, basterebbe sapere che ci facessero trenta giovanissime per le vacanze di Natale nella sua Villa Certosa, e perché mai il suo amico, nonché premier ceco, si aggirasse tra esse con il suo organo sessuale sguainato. Egli non sapeva di queste orgette che si compivano all’interno della sua propria abitazione, con ragazze da lui stesso invitate? Qui, ci sono solo fatti, e questi fatti sono venuti fuori in tutta evidenza: Feltri, lei che è un giornalista d’assalto così bravo, faccia la cortesia di fare parlare il signor B., contiamo tanto su di Lei.

21 commenti:

  1. Dico la mia.
    Prima stranezza. Di grave c'è che viene tirata fuori ad hoc per limitare l'azione di un direttore di giornale critico nei confronti del premier. Ad ogni modo il direttore di Avvenire è stato giudicato, ha patteggiato, non risulta abbia reiterato il reato, la vicenda dovrebbe essere chiusa. Tirarla fuori è solo fare il solito giochetto del "da che pulpito viene la predica" e limitare le colpe del premier.

    Seconda stranezza. Con l'autorità del padrone, ovviamente. Le regole in casa B non hanno molto valore, dovresti averlo capito.

    Terza stranezza. Non è una stranezza, dato che il tuo ragionamento filerebbe se avessimo a che fare con gente seria e non con pagliacci. Io conto solo su una cosa, che Feltri e i lacchè come lui se ne vadano fuori dalle scatole assieme a colui che li paga, ed è ora di mettere dei paletti su ciò che è lecito e ciò che non lo è.
    Già, proprio la famosa questione morale.
    Un saluto.

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  2. A me danno la nausea tutti: La CEI, Feltri e il resto della banda di lecchini e ovviamente B.
    Quando sarà ora di promuovere leggi che interessano alla Santa Sede, tutto si placherà e le "altre" questioni morali più o meno private verranno spazzate sotto il tappeto.

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  3. Come detto in un precedente commento non parlo di "quelo" anche se indirettamente mi tocca farlo rivolgendomi al suo "ma va là". Vince' ma ti rendi conto della pazzia di questa gente? Vuole querelare oltre ad un quotidiano italiano anche la stampa estera. Ma su che basi? Le foto stanno lì belle chiare e precise. A meno che non s'inventa che sono fotomontaggi. Diceva un giornalista tedesco intervistato dal TG RaiTre delle 19 che nessun
    Tribunale straniero accetterà mai una causa contro i giornalisti che hanno pubblicato quei
    servizi. Si rende e si rendono ridicoli tutti
    e non lo capiscono. Lo sanno o no che esiste l'informazione libera e la libertà di stampa e non possono cucire la bocca a nessuno? Ma andassero a...vabbè, ci siamo capiti.

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  4. Ho trovato la vicenda interessante e molto istruttiva.
    Mr. B., ha dato nel giro di 24 ore una dimostrazione di paura e di potenza.
    Il suo picciotto Feltri ha lanciato un avvertimento: "guardate che possiamo in un uqalunque momento, se ci attaccate ancora, (leggi se criticate il mio padrone per i suoi costumi disinvolti) possiamo attaccare voi. Per ora abbiamo dato una dimostrazione pizzicando il vostro direttore, la prossima volta passiamo a qualche porporato."
    Ecco secondo me la vicenda è da leggersi come un tentativo di ammorbidimento della stampa cattolica nei confronti del padrone che così facendo dimostra di temerla e fa intravedere la sua potenza mediatica, come a dire: attenzione che posso fare anch'io molto male.

    Probabilmente a breve usciranno su Repubblica degli altri scandali e Mr. B. ha pensato di tutelarsi preventivamente, perchè potrebbe non reggere un attacco del Vaticano...

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  5. cosa ci sia di così grave se “Il Giornale” riporta una notizia che riguarda il Direttore de “L’Avvenire”, visto che questa notizia corrisponde al vero?

    La gravità sta nell'uso palesemente strumentale e volgare che ne ha fatto Feltri per difendere il suo padrone. Un'autentica bassezza, uguale a quella di pubblicare le foto di Veronica Lario in topless dopo la richiesta di divorzio. Volontà di screditare tutto e tutti pur di difendere l'indifendibile.

    Non è tanto la notizia in sé a far arrabbiare, quanto la delirante prepotenza che è dietro di essa.
    L'articolo di Feltri testimonia la volontà di andare a uno scontro diretto con quelle stesse alte gerarchie ecclesiastiche che erano state fin troppo moderate con Berlusconi. E tali gerarchie l'hanno capito.
    Come ho scritto in un altro commento, siamo al completo delirio d'onnipotenza che certamente può segnare l'inizio della parabola discendente dell'uomo.

    Quanto al terzo punto, il ragionamento è sottile e logico, ma Vittorio Feltri non è allenato a certe approfondite riflessioni.
    Lui parte in quarta, rozzamente, e spara colpi grevi e volgari (vedi Veronica Lario e Cei). Pretendere che ragioni con sottigliezza sarebbe come pretendere da Calderoli un po' di raffinatezza o da Renzo Bossi un po' di cultura. :P

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  6. calma, calma...ora Bossi e Calderoni hanno chiesto un incontro con il Vaticano per ricucire gli strappi... sarà da pisciarsi addosso dalle risate!

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  7. @Rouge e Romina
    Malgrado io capisca la vostra chiave di lettura, non voglio coscientemente accettarla. Penso cioè che se iniziamo a giudicare le cose per il motivo con cui abbiamo ragione di presumere siano state compiute, finiamo inevitabilmente per assumere anche noi la stessa mentalità (del tipo: la vicenda di Boffa è davvero squallida, ma in questo momento ci interessa soltanto distruggere il nostro peggior nemico, cioè il signor B.). Io invece preferisco registrare come la denuncia sia innanzitutto corrispondente al vero: se qualcuno ci riscontra la commistione tra sacro e profano nell'istituzione di potere che si chiama "Chiesa Cattolica", io non vi trovo nulla di improprio. Oppure metteremo improvvisamente da parte qualsiasi obiezione a Ratzinger e alle sue politiche perchè in questo momento non ci fa comodo?
    Il mio ragionamento non va guardato come un'esercitazione retorica, ma come io ritengo che la politica vada letta, e bisognerebbe quantomeno provare a costringere i protagonisti del mondo politico-giornalistico in questo caso, a un minimo di coerenza e conseguenzialità. Negarlo, come se ciò debba essere funzione della persona a cui si applica, è assolverli d'ufficio, cosa che io non voglio fare. Non voglio insomma giudicare Feltri per gli scopi che persegue, ma piuttosto entrando del merito dei mezzi che utilizza. In caso contrario, anche gli omicidi politici andrebbero giudicati sulla base delle loro motivazioni, ma su questa strada non vi seguo.
    Infine, anche sul secondo punto, sottolineare ciò che è lecito rispetto a ciò che non lo è, per me è l'essenziale.

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  8. @Lucien
    Non mi trovo d'accordo col tuo massimalismo: le denunce vanno fatte puntualmente e senza tregua. Se qualcuno ci legge, bisogna parlargli e non rinchiuderci nelle nostre certezze, che naturalmente poi condivido.

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  9. @Aldo
    Sta perdendo la testa, e non so se Ghedini la stia perdendo dietro di lui, o sia costretto a queste iniziative dalle sue insistenze.

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  10. @Silvano
    Titolavo appunto "match ancora in corso", ma sulla stampa estera ha perso proprio la testa. Ciò in qualche modo suggerisce che l'ha persa anche sugli altri tavoli. Io lo trovo molto debole e non capisco perchè i topi tardino ancora a scappare. La prossima settimana potrebbe essere ricca di novità, vedremo.

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  11. @la signora in rosso
    Io, ti confesso, l'ho un po' persa questa capacità di riderci su, pensando quanto potere questa gentaglia sia riuscita a raggiungere...

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  12. @ Vincenzo: lodevole da parte tua attenerti solo ai fatti e non alle intenzioni, peccato che la politica sia composta più di intenzioni che non di fatti. In genere si parla a nuora per dire a suocera, nel migliore dei casi.
    L'uscita di Feltri è da unire alla serie di querele sporte da B. contro il gruppo Espresso e altre testate straniere nell'ambito della controffensiva messa in atto dai berluscones. Querelare il quotidiano dei vescovi sarebbe stato troppo pure in questa italietta addormentata (difatti al Tg1 la notizia l'hanno seguita, pur senza nominare il resto), per cui si è usato un altro mezzo, che per quanto possa rispondere al vero c'è da chiedersi come mai, da parte di un gruppo che pone la privacy (loro) al primo posto.
    Comunque non mi risulta che il direttore di Avvenire abbia procedimenti in corso, al contrario di B.
    Allearsi con i preti? Le battaglie vanno vinte con ogni mezzo e se B. cadrà perchè il Ratsy prima o poi darà pollice verso a me poco importa, l'importante è che cada.
    Preferisco mille volte un prete a uno qualunque di quella banda.
    Resta comunque il fatto che questa storia mi pare una cattiva mossa da parte di B, evidentemente esasperato. Io, come ho detto da altre parti, comincio ad essere ottimista.

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  13. @Rouge
    La tua chiave di lettura è quella giusta, e d'altra parte nessuno prova a nasonderla, meno che mai lo stesso Feltri, che invece credibilmente ci tiene ad agitare le sue minacce ricattatorie. Rispetto a questo quadro evidente, mi sembrava importante sottolinearne le forme scorrette, perchè è proprio questo aspetto che sparisce nella cronaca politica. Farlo sparire è in realtà approvarlo, renderlo come logica comune di comportamento, cosa che io voglio combattere.
    Che poi io mi vada ad alleare con Ratzinger, temo proprio di non poterlo fare. Questa presunta neessità di schierarsi, anche tra due soggetti così distanti dalle mie idee, non ce l'ho: preferisco vederli danneggarsi tra loro.

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  14. Caro Vincenzo i topi ancora non sono scappati, perchè Mr. B. si è cirocndato di nullità. E che potranno mai fare persone come Bonaiuti, o Capezzone, o la Carfagna o la Gelmini? Rientrare nell'anonimato null'altro. Sarà interessante vedere nei prossimi tempi cosa farà Tremonti. Nel momento che il neo divo Giulio si riposizionerà quello sarà il momento della fine di Mr. B. Ho fiducia cmq, non manca molto tempo alla capitolazione.

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  15. Vincenzo, perdonami, non sono d'accordo con te.
    Che Boffo sia colpevole o innocente, è un discorso che esula dall'interpretazione che necessariamente occorre fare dell'atto di Feltri. Ricordo anche che Boffo ha intenzione di querelare il Giornale, per cui...

    Meglio attenersi ai dati di fatto, senza uscire dal discorso politico. L'attacco alla Cei è un grave errore da parte di Berlusconi. Qui non importa ora perdersi a ragionare sulla bontà o meno della Cei, della Chiesa, ecc., ma attenersi freddamente ai dati politici: Feltri ha commesso un grave errore, Berlusconi ha sbagliato a denunciare Repubblica e ad attaccare la stampa straniera.
    Questi sono i fatti importanti ora, fatti che testimoninano l'inizio della parabola discendente di Berlusconi, di un uomo violento e prepotente che inevitabilmente giunge a inimicarsi tutti.
    Del resto, quando il potere dà alla testa, poi questi sono i risultati.

    Certo, per quanto riguarda i suoi elettori resto pessimista. Alcuni sono a un tale grado di fanatismo che è impossibile smuoverli.

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  16. il "premier" berlusconi può manifestare la sua "dissociazione" con le falsità prodotte dal suo servo: "cavallo di razza"linguamarron Feltri, licenziando il suddetto cavallo di razza linguamarron feltri.Il mandante che licenzia il killer....poco probabile!

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  17. Vedo da tanti commenti non essere riuscito ancora a spiegarmi.
    Tenterò di essere ancora più esplicito, visto che anche la seconda risposta a Rouge non è stata sufficiente a chiarire il mio punto di vista.
    Qui non si tratta di fare l'analista politico per potere desumere i significati reconditi dei protagonisti, e ciò per il semplice motivo che di recondito stavolta non c'è nulla. Anzi, al contrario, ognuno di essi non esita ad evidenziare il senso delle sue azioni. Valga per tutti l'esempio di Feltri, come già dicevo. Il suo atto politico consiste appunto nel brandire le notizie su Boffi come una spada al servizio del suo padrone, con intento scopertamente ricattatorio. Il signor B. e il fido scudiero Letta fanno trapelare la notizia di avere tentato di bloccare l'uscita de "Il Giornale" con tale notizia, e lo scopo anche qui è scoperto, non c'è anche in questo caso nulla di occulto: uno scostamento tattico da Feltri, come un contentino dato alla CEI perchè si sappia che non è il signor B. ad avere preso questa azzardata iniziativa.
    Infine, so bene che Feltri non potrebbe mai aderire al mio invito, come del resto Ezio Mauro ben sapeva che il signor B. non avrebbe mai risposto alle dieci domande che gli proponeva.
    A me interessava sottolineare quanto protagonisti della nostra politica agiscano al di fuori di certi canoni che pure dovrebbero rispettare. Ciò vale per Bagnasco, vale per il signor B. e vale per Feltri, tutti impegnati in una difficile polemica politica, in cui andare al sodo sembra a loro l'unica cosa rilevante. Verifico che anche per molti di voi ciò che conta è la sostanza, e su questo non sono d'accordo. Bagnasco, dal mio punto di vista, non ha nulla di cui lamentarsi perchè Feltri riporta una notizia reale su Boffi. Il signor B. non ha nulla di lamentarsi di Feltri, se lo avesse, lo dovrebbe semplicemente licenziare. Feltri infine, dovrebbe dimostrare la propria coerenza usando lo stesso metro di giudizio verso Boffi e verso il suo padrone. Venirmi a dire da parte vostra che pecco d'ingenuità mi pare non colga il significato proprio al contrario tutto politico delle mie osservazioni.
    Registro anche in maniera ancora più preoccupata come ancora una volta domini in questa nazione la tendenza a schierarsi: visto che stavolta la CEI è contro il signor B., io tifo per la CEI. Io lo ritengo del tutto sbagliato, e penso piuttosto che dovremmo stare a guardare, sperando che si facciano, tra questi due poteri, i maggiori danni possibili. Questo schierarsi è alla fine un sintomo di carenza di iniziativa politica, di aspettare che il nostro maggiore nemico venga eliminato da un nemico più piccolo. E non parliamo di alleanze, quelle devono9 almeno essere richieste, non date gratis!

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  18. @Giò
    Aspettiamo grandi novità, è un'attesa che dura da troppo...

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  19. A me interessava sottolineare quanto protagonisti della nostra politica agiscano al di fuori di certi canoni che pure dovrebbero rispettare.

    Ma questo è un dato noto, almeno per quanto mi riguarda. La politica è questa, prendere o lasciare. E sarà sempre così.

    Quanto a me, io non tifo affatto per la Cei né l'ho scritto.
    Mi limito a ragionare freddamente di politica, e, in questo contesto, senza pensare alla politica "come dovrebbe essere", ma alla politica "com'è". Anche perché spesso è utile, in una prospettiva concreta, ragionare in maniera realistica.

    Fra l'altro Berlusconi s'inventerà qualcosa, per cui sarà interessante continuare ad osservare.

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  20. Faccio notare come la vicenda si ingarbugli sempre più, come non era difficile immaginare, e già si chiarisca il coinvolgimento di opposte fazioni all'interno della Chiesa. Io rimango del parere che un'opinione pubblica davvero non implicata in questi giochetti dovrebbe sottolineare l'impossibilità che il connubio tra il signor B. e Feltri continui, perchè l'uno disapprova l'attacco a Boffo, mentre l'altro disapprova certi comportamenti "privati", tanto da farne il titolo di prima pagina del giornale che dirige.

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  21. com'è possibile che nessuno riesca a svelare in modo veramente efficace ed evidente questo sporco ed immorale gioco delle parti,fra il padrone "premier" e il suo dipendente servo pataccarro Feltri?

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