giovedì 19 maggio 2016

LE BOMBE LANCIATE DA GRILLO IERI

Ieri, Grillo ha fatto un'importante dichiarazione, nella quale distinguerei due differenti punti...
L'uno è stata quello di dare "i sette giorni" al popolo italiano: o nelle prossime elezioni del 2017 ci date la maggiornaza per governare, oppure ce ne torniamo a casa.
 
L'altro punto dichiarato è che secondo lui, se il M5S chiude, verranno fuori le destre pericolose come quelle francamente naziste. 
 
Riguardo alla prima dichiarazione, la trovo alquanto raccapricciante, Un progetto politico non può essere a scadenza, ha sicuramente una data d'inizio e presumibilmente una data di fine, ma programmarne una sorta di autodistruzione a scadenza previamente definita, esclude che esso viaggi sulle spalle e nelle menti dei suoi militanti, che a questo punto divengono meri esecutori di qualcosa che è stato deciso altrove. Se il progetto traesse forza e motivazione dai propri militanti, fare una sintesi così drastica delle loro volontà individuali, sarebbe impossibile. Quando cioè grillo e il direttorio convergono su una decisione di darsi una scadenza, dovrebbero ragionevolmente rifferirsi alle loro personali scelte. Se Grillo è stanco di portare avanti il movimento, bene, si metta da parte, ma come si fa a creare questa automatica corrispondenza tra un numero molto limitato di scelte personali e la sorte stessa dell'intero movimento?
 
Qui, sia chiaro, non si tratta di rivendicare una astratta democrazia interna, è giusto che ogni formazione politica si dia una struttura decisionale a sua propria misura. Che Casaleggio e Grillo costituissero una forma di garanti del movimento, l'ho considerato una ovvia necessità nella situazione data (semmai mi ha sempre dato fastidio questo clamore sulla democrazia diretta, che non reputo la forma più alta di democrazia e che comunque non ha senso se praticata da una percentuale risibile dell'intera area politica come individuata dal numero di elettori). 
 
Qui, c'è dell'altro, c'è la dichiarazione ufficiale che elettori, militanti della rete, parlamentari e rappresentanti eletti nei varii organismi, non fanno parte del M5S, sono stati ospitati nel movimento, e come ospiti non hanno diritto a dire la loro sulle sorti della casa che li ha gentilmente ospitati. 
 
Il secondo punto mi sembra altrettanto grave. 
 
Cosa significa dire che se il M5S chiude, si scatena la canea fascista, se non che il movimento copriva adeguatamente queste istanze estremiste di destra, tanto che potrebbe essere sostituito solo da movimenti di quest'area? 
 
Ma soprattutto, a chi è rivolta questa osservazione? 
 
Faccio notare che pochissimi giorni fa, Salvini dichiarava una sorta di vicinanza al M5S a proposito delle elezioni comunali romane.
 
Le voci che ci sono sempre state di uno sponsor potente del M5S, di provenienza dall'altra parte dell'oceano, sembrano trovare una conferma seppure indiretta. 
 
Una ricostruzione del tutto ipotetica ma abbastanza verosimile, potrebbe essere che il potente sponsor da egli "i sette giorni" a Grillo, e in qualche modo la voce perviene a Salvini, probabilmente sussurrata dallo stesso sponsor. 
Grillo che senza Casaleggio non sembra adeguato al suo ruolo di leader massimo, decide di rendere pubblica la faccenda che sta maturando, confessando in qualche modo che la manovra M5S è complessivamente  costruita a tavolino per catturare voti che stanno tradizionalmente a destra, cioè esprimendo con un tasso di verità eccessivo per un politico praticante la situazione effettiva.
 
Infine, la domanda che ponevo prima: a chi rivolge questo secondo punto Grillo? Sembra che due differenti poteri USA, l'uno sponsor del M5S e l'altro sponsor di Renzi, si lancino dei messaggi pubblici: lo sponsor di Grillo dice a quello di Renzi di non tirare troppo la corda sennò vinceranno soltanto i nazisti.
 
Da tutto ciò viene fuori questa eterodirezione del movimento, eterodirezione che ne ha consentito la costituzione e che allo stesso modo è pronta all'autodistruzione. 
Mi aspetterei, ma non poi così tanto, una certa frustrazione nei militanti e simpatizzanti varii: vedremo le reazioni nei prossimi giorni.

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