mercoledì 26 agosto 2015

LA CARENZA DI LOGICA NELLA DISCUSSIONE SULL'UNIONE EUROPEA

Un articolo di Badiou chiarisce la carenza di logica nel discorso politico che ci afflige oggi...

La sera dopo il referendum, la Grecia si trovava con le banche già funzionanti al minimo da una settimana. Non puoi continuare a dire che tu non ti accordi ma pretendi di rimanere nell'eurozona, perchè i tuoi avversari controllano i cordoni della borsa. Non è che se stai in una casa e gli altri ti dicono che te ne devi andare e nel frattempo non ti permettono di bere, tu insisti a rimanere, così morirai disidratato. 


Questo dettaglio, la capacità di ricatto dell'eurocrazia, a quanto pare è sfuggito al nostro filosofo, ma senza questo elemento non si capisce la follia di pensare di imporre una trattativa che escluda la fuoriuscita del proprio paese. Senza questa opzione, la trattativa è finta, non esiste, non ci si può fare strangolare e nel frattempo rivendicare orgogliosamente il proprio punto di vista. Non esiste insomma un controricatto su cui fare leva.
Non stiamo parlando di un dettaglio, stiamo parlando del motivo per cui tanti, tra cui io, non hanno votato alle europee la lista Tsipras, proprio perchè avevamo capito con più di un anno d'anticipo rispetto a chi fece una scelta opposta, che l'ipotesi della fuoruscita va posta, almeno come elemento di trattativa. 

Senza questo elemento, sin dall'inizio esclusa da Tsipras e dai suoi seguaci di tutta europa, la trattativa semplicemente non esiste, c'è una chiacchera inconcludente che non può che favorire i detentori del vero potere in europa, a partire dalla commissione europea e dalla BCE. 

Mi chiedo se oggi, anche se con colpevole forte ritardo, siamo tutti convinti di questa necessità, di porre anche solo sullo sfondo, l'ipotesi della fuoruscita. In caso contrario, temo che manchino le condizioni di ragionamento minimamente logico per potere dialogare.

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