giovedì 9 aprile 2015

PER LA COSTITUZIONE DI UN PARTITO ANTIGLOBALISTA

Quanti di voi che mi leggete sanno che una delle clausole previste dal trattato transatlantico sul commercio in avanzata fase di approvazione prevede addirittura che le controversie tra gli stati e le multinazionali siano affidate al giudizio di una corte creata ad hoc e composta da avvocati, cioè da figure analoghe e vicine ai consulenti delle stesse multinazionali?

Ripeto quanto detto in altre occasioni, la globalizzazione di cui questo trattato è elemento decisivo, è un piano la cui finalità primaria è quella della privatizzazione degli stati, e di privarli quindi dei privilegi connessi alla sovranità nazionale. 

Non si capisce per quale motivo le persone dovrebbero riconoscere l'autorità al proprio stato una volta che esso nei suoi organi istituzionali abbia deciso di cedere la propria sovranità, diventando così impossibilitato a difendere i propri cittadini.
A quale titolo un cittadino dovrebbe sentirsi vincolato a pagare le tasse, per quale motivo dovrebbe riconoscere allo stato il monopolio della violenza?
Qui insomma si configura uno stato che pretende di esercitare poteri nei confronti dei propri cittadini come se avesse ancora sovranità, e nel contempo cede i propri privilegi di fronte ai poteri forti globali privati, un vero mostro istituzionale.

Lo vogliate o no, lo riconosciate o no, la vera ed unica fondamentale battaglia è quella contro la globalizzazione, e quindi qualsiasi progetto politico che pretenda di essere alternativo rispetto all'asfittico quadro politico odierno, deve porre al centro delle proprie riflessioni e dei propri obiettivi la lotta alla globalizzazione. 
 
Allo stesso modo, bisogna considerare i governanti di ogni colore che si arrendono a questi progetti, addirittura assecondandoli esplicitamente, come dei veri e propri traditori della loro patria.


Questa lotta alla globalizzazione, per il mantenimento delle sovranità nazionali, questa cacciata dei traditori dal parlamento e da tutte le istanze rappresentative, può costituire da sè già un possibile manifesto per la costituzione di un nuovo partito politico.

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