giovedì 30 agosto 2012

LE INTEMPERANZE DI FERRARA E LE TIMIDEZZE DEI SUOI INTERLOCUTORI

Vorrei dire due parole a Giuliano Ferrara (e pazienza se non mi leggerà) riguardo al dibattito con Mentana di lunedì passato. 
Si discuteva della questione sulla trattativa antimafia, culminata poi con la richiesta da parte di Napolitano di una decisione da parte della Corte Costituzionale. 
Non intendo fare la storia dell'intero dibattito, ma soltanto soffermarmi su due specifiche affermazioni di Ferrara, che, proseguendo nel suo costume di ostentare uno stato di arterosclerosi in fase avanzata, non c'ha risparmiato urla, parolacce, e naturalmente sovrapposizioni a chi stava intervenendo...

L'una costituiva un'argomentazione per sostenere la naturalezza dello scambiarsi telefonate tra Napolitano e Mancino. Egli sottolineava il fatto che entrambi sono stati Presidenti di una camera parlamentare ed anche ministri degli interni, che Mancino ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del CSM, insomma concludeva dicendo che essi sono come due gemelli.
Ora, pur se non ovviamente non contesto il diritto sacrosanto di chiunque a parlare con chi ritenga, e quindi sneza implicaz
In sostanza, dire che Napolitano parlava con Mancino per la lunga consuetudine tra loro, per le comuni esperienze e cariche, non fa che eclissare la necessità di chi ricopre cariche pubbliche a prescindere dagli aspetti individuali, dalla propria vita privata. Insomma, se Mancino avesse chiesto qualche forma di solidarietà nei confronti dell'indagine a suo carico, Napolitano non poteva che mostrarsi in qualche misura disponibile ad adire alle richieste dell'interlocutore. Per Ferrara, ciò era giustificato dal fatto che si trattasse di Mancino e non di Pinco Pallo, e trovo tutto questo un negare il principio di pari trattamento di ogni sistema minimamente democratico. 
L'altra questione riguarda invece un argomento ben più rilevante, e cioè la questione della trattativa stato-mafia. La sua argomentazione era davvero da bar, e consisteva nel dire che la trattativa non poteva esserci stata perchè i mafiosi sono stati poi catturati. 
Si trratta di un argomento senza alcuna rilevanza, basta essere più precisi. In realtà, si dovrebbe dire trattativa tra pezzi dello stato e pezzi della mafia. Si potrebbe ad esempio ipotizzare che qualcuno in alto loco abbia tramite Mannino attivato alcuni alti gradi dei carabinieri per contattare Provenzano. Il risultato è stata poi la cattura di Reina nel suo nascondiglio, lasciato a seguito della cattura incustodito, e trovato, che strano, completamente svuotato di tutto e quindi, ciò che più cointa, di ogni forma di documentazione in grado di ricostruire gli afafri intyerni della mafia in una fase così decisiva sia per quell'organizzaizone criminale che per l'intero nostro paese. Questi sono fatti, e su questi fatti sembra del tutto ragionevole che Provenzano o chi per lui abbia chiesto, nel momento di segnalare ai carabinieri alcuni possibili nascondigli di Reina, che si facesse sparire ogni possibile traccia di sè stesso e della sua organizzazione. Nè potrebbe avere rilevanza alcuna il fatto che poi lo stesso Provenzano sia stato catturato. Ciò è avvenuto dopo tanti anni che sembra normale che quella parte di stato che non aveva trattato, svolgesse col massimo impegno il proprio dovere (erano pezzi di stato a trattare mica tutto lo stato). 
Ora, uno stato o un suo specifico apparato può, nell'interesse dello stato che rappresenta, attivare ogni forma possibile di trattativa, ma il punto di addebito non sta nella trattativa in sè, ma nel suo contenuto e nel suo risultato. Se quindi la vita di Borsellino fosse stato uno dei prezzi da pagare alla mafia per tranquillizzare i vari mannino, allora si configurerebbero degli specifici reati, gravissimi dal punto di vista penale, ma ancora più gravi dal punto di vista umano ed anche dal punto di vista politico. 
Di fronte alla evidente inconsistenza delle argomentazioni di Ferrara, mi è sembrata timida la reazione degli altri intervenuti, conduttore incluso, che non hanno neanche provato ad inchiodare Ferrara alle sue povere argomentazioni: peccato.

6 commenti:

  1. Ferrara è la dimostrazione vivente che non c'è niente di peggio di un ex comunista diventato esponente di destra! Ferrara, Bondi, Liguori, (tanto per citarne alcuni)leccano le terga di Berlusconi e difendono la sua linea politica come neanche quelli di centro-destra d.o.c.
    Anch'io sono rimasta delusa dall'atteggiamento pacato degli altri interlocutori, perchè con Ferrara (e con quelli come lui) bisogna scendere al suo livello e rispondergli a muso duro. Ad esempio quando ha detto, riferendosi a Mentana, " Ma che c...o di conduttore sei!" mi sarei aspettata che lo cacciasse via dallo studio!

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  2. Ferrara è abile, di fronte alle telecamere e alle persone (di qualsiasi genere)si trova a suo agio, anzi direi che si esalta. Non l'ho mai visto imbarazzato. Mi piacerebbe però che qualcuni gli chiedesse conto delle sue affermazioni durante gli exit poll, quando alla Berlingeur e i suoi ospiti che gli chiedevano di commentare i probabili risultati del M5S diceva: portatemi un sindaco del M5S, portatemene almeno uno". Beh i risultati si son visti. Su Mentana, svolge il suo ruolo. Dovesse cacciare qualcuno ogni volta che questo esagera, non avrebbe più ospiti. Trovo interessanti le considerazioni di Vincenzo e, se non son vere, sono verosimili

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    1. Senti Aldo, se io fossi stato apostrofato con un "Ma che cazzo di conduttore sei!", fosse stato anche il Presidente della Repubblica io l'avrei cacciato dallo studio. Non c'è prezzo alla salvaguardia della propria dignità!

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  3. A volte le parole assumono significati diversi rispetto a chi le dice. Anche il contesto conta molto. Sai, tipo quando un amico dice "ma sei proprio fesso". Se lo dice un altro t'incavoli.
    Inoltre Mentana non mi sembra uno che gli manca la favella per risposte altrettanto insidiose. Penso che se l'avesse vissuta male, avrebbe replicato con vigore. Nel tuo caso, un tuo amico conoscendoti l'avrebbe certamente evitato sapendo della reazione.

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    1. Ci puoi scommettere, a scuola i colleghi mi temevano ben più dei miei alunni! Ahahah

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  4. Non ne dubito. Vi segnalo sul sito di Sergiodicorimodigliani nell'ultimo post un riferimento (tra le altre cose) alla reazione di Ferrara da Mentana che riprende la considerazione di Ornella.

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