mercoledì 16 novembre 2011

L'IPER-POLITICO GOVERNO MONTI

E' stata comunicata la lista dei ministri, e certi nomi che compaiono fanno davvero rabbrividire.
Prima però, vorrei dire qualcosa su questo tormentone del governo tecnico, composto da tecnici, termine usato in opposizione a politico.
Mi chiedo quale persona minimamente ragionevole potrebbe considerare un ministro, per il fatto stesso di essere ministro, come un non politico. L'essere ministro non può che qualificare tale personaggio se non come politico, e ciò che si dovrebbe correttamente dire è che in questo governo non ci stanno parlamentari: qualsiasi altra affermazione è prima di ogni altra cosa falsa.
Inizierei da uno che ministro non sarà, ma di fatto sarà più potente di qualsiasi ministro, il sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Com'è ovvio, il rapporto di fiducia tra il Presidente e il suo sottosegretario deve essere totale, così che sembra ovvio pensare che tra loro ci sia già una lunga frequentazione. Ma Catricalà non è un nome nuovo, è attualmente alla guida dell'authority per la concorrenza (anti-trust): mi chiedo come sia possibile che un ruolo che dovrebbe richiedere il massimo di autonomia, sia compatiible con la circostanza che egli era evidentemente già da tempo nella squadra di Monti, e trovo la questione alquanto opaca.
Altro nome molto noto è quello di Corrado Passera, un membro a pieno titolo dell'establishment italiano e probabilmente europeo. Apparentemente, un governo che dovrebbe contrastare l'influenza nefasta del sistema bancario, si porta dentro la propria stessa pancia un loro membro autorevole. Tra l'altro, tale personaggio somma nella sua persona due differenti deleghe, e tutte e due pesanti, sarà insomma il vero superministro: un banchiere superministro, non c'è da rabbrividire?
Abbiamo poi un militare, l'ammiraglio Gianpaolo Di Paola minitro della difesa. Ora, che un militare sia ministro della difesa, è una cosa di pessimo gusto per la ovvia distinzione che si dovrebbe non solo garantire ma anche evidenziare sempre tra militari e politici, onde sia sempre chiaro che le forze armate sono soggette al potere politico. Se il potere politico vede alla guida un militare, mi pare che tale distinzione da' l'impresisone di scomparire. Bisogna ancora aggiungere che non sistratta di un militare qualsiasi, egli è il presidente del comitato militare della Nato: insomma, abbiamo anche la Nato rappresentata nel nuovo esecutivo.
Altri nomi che appaiono ben etichettati sembrano quelli di Ornaghi (beni culturali), fedelissimo dell'attuale segretario della CEI Bagnasco, della Severino (giustizia), molto ben introdotta negli ambienti confindustriali, di Terzi (esteri) con forti legami con gli USA: un vero comitato d'affari.
Prescindendo ora dagli specifici nomi, rimane la questione di fondo: qui, abbiamo presenti alcune tra le persone più influenti in Italia ed anche fuori da essa. Essi sono cioè membri a pieno titolo di quella classe dirigente che ha completamente fallito, che ha portato questo paese al punto in cui si trova.
Possiamo e dobbiamo dire tutto il male possibile della classe politica, ma non possiamo ignorare che essa ha operato in stretto collegamento col mondo finanziario, industriale, mediale, e così via, e che sarebbe ingenuo oggi credere che nel condannare un certo ceto politico, si possa nel contempo assolvere ed anzi affidarci a coloro che hanno consentito ai politici di compiere i danni al sistema Italia che tutti riconosciamo.
Infine, sembra evidenziarsi un aspetto iper-politico di questo governo, o meglio dell'intera operazione che ha portato al suo varo, ed è quella della distruzione di qualsiasi anche blanda forma di bipolarismo per andare a un sistema proporzionale che dovrebbe vedere la ricostituzione di un grande centro, che includerebbe al suo interno il PD, o quantomeno una sua consistente parte. Il grande protagonismo di Enrico Letta, assieme all'evidente sofferenza di Bersani e del suo gruppo, sembrano proprio indicare un netto spostamento ancora più a destra del PD, e in fondo il pieno fallimento di quel progetto, come ormai era chiaro a tanti.
Altro ch esecutivo tecnico, questa appare come la più grande operazione politica degli ultimi decenni!

2 commenti:

  1. Ti do ragione su tutta la linea. Questi vanno marcati stretti - altro che unità e pace sociale in nome dell'emergenza!

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  2. è di fatto un commissariamento.

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