venerdì 27 febbraio 2009

SPUNTI DAL CASO MENTANA

Perchè Mentana è stato allontanato da Mediaset? Mentana è forse un pericoloso comunista, un anti-berlusconiano, un estremista anti-governativo? Nessuno potrebbe credere a simili favole.
Ebbene, Mentana è stato licenziato perchè ha parlato, ha cioè ritenuto di dovere manifestare pubblicamente il suo aspro dissenso dalla decisione di canale 5 di non cambiare la programmazione in occasione della morte di Eluana. Il caso Mentana è, in questo senso, emblematico della nostra misera Italia che ci ritroviamo nell'anno di grazia 2009, e della sua classe dirigente, mediocre e collusa. Mediocre, perchè incapace di affrontare i veri problemi della nazione, e collusa, perchè si regge su una fitta ragnatela di rapporti di interesse, in cui le opinioni espresse hanno finito di avere rilevanza alcuna sulla base del loro effettivo contenuto, e di assumere importanza invece sulla base di chi le esprime. In questo tipo di organizzazione della classe dirigente, non c'è spazio per la libera espressione delle opinioni. Puoi certo brigare per i tuoi interessi, puoi porre le più varie e le più meschine condizioni per appoggiare questa o quella iniziativa, ma devi farlo bisbigliando nelle orecchie di quelli che contano, senza che altre orecchie possano sentire. Per questo sostengo che il sistema mass-mediatico è parte di questa scellerata alleanza del silenzio. Certo, notiziari e quotidiani ci riportano giornalmente notizie, indiscrezioni, tantissime informazioni, tranne però quelle realmente importanti.
Questa atmosfera di omertà sta portando la nostra nazione verso un degrado inarrestabile. E' un po' quello che avviene all'Università, di cui scrissi recentemente, ma senza destare grande interesse, e me ne meraviglio. I docenti nepotisti, fannulloni, corrotti, sono una piccola minoranza, e gli altri docenti, pur lavorando sodo (il settore della ricerca è estremamente competitivo), senza aver mai chiesto favori per familiari ed amici, peccano tuttavia nel tacere: questo silenzio assordante che ci trascina, apparentemente ineluttabilmente, verso il baratro.

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