martedì 31 gennaio 2017

LA SOCIALDEMOCRAZIA E LE VICENDE DEL PD

L'iniziativa di D'Alema, qualunque sia il giudizio che se ne voglia dare, causa comunque una radicalizzazione dello scontro dentro il PD.
Al momento, si potrebbe dire che le sue prime vittime siano quelle nullità che vorrebbero ma non possono, coloro che ritengono di avere diritto a transitare in quella fascia oligarchica che accentrava l'intero potere del partito dopo la svolta della Bolognina, apparentemente ignara del fatto che tale oligarchia è ormai cosa del passato,e che essi non sono stati abbastanza coraggiosi e svelti da capire da dove tirasse il vento giusto. 

Perso il treno di Renzi che altri hanno subito fiutato aggregandosi in maniera più o meno subalterna, gente come Speranza, come Rossi e come Cuperlo, per non citare lo stesso Bersani, con uguale assenza totale sia di progetto politico che di palle, navigano a mezza costa, e qualunque corrente li trasporta in una certa direzione...

Altri, come Emiliano e lo stesso D'Alema, pur in assenza di progetto politico, mostrano i genitali, ed anche lo stesso Renzi in realtà fa un lavoro analogo. 


La verità è che vi piaccia o no, la stessa idea fondativa della socialdemocrazia è da tempo finita, distrutta dal neoliberismo che ha evidenziato l'impossibilità di controllare la società di mercato proprio su un piano ideologico, perchè all'attuale livello tecnologico, poche persone possono controllare totalmente il modo di pensare dell'intera umanità, attuando così il più straordinario e totale disegno dispotico che l'umanità abbia mai vissuto nella sua storia. 

La distribuzione delle risorse economiche non è importante soltanto in sè, perchè sottrae a tanti le stesse possibilità di sopravvvienza, ma anche perchè comporta un sequestro di potere e quindi di determinazione delle scelte collettive.
L'unica possibile uscita è quindi quella del rifiuto definitivo della società di mercato, e apparentemente oggi si stanno creando le condizioni oggettive perchè ciò possa avvenire con successo, dato che la stessa logica perversa capitalista sta determinando il sucidio del sistema. 

Il fatto è che anche i più fieri oppositori del disegno neoliberista balbettano e si confondono quando si tratta di fare proposte in positivo, pensando secondo una logica perversa per cui lo stesso mercato che ha portato a questa evoluzione mostruosa della società per evento evidentemente miracoloso, possa rientrare in limiti da costoro tracciati, senza dare uno straccio di spiegazione del come sia possibile controllare ciò che c'è così platealmente sfuggito di mano, quali possano essere stati gli errori in proposito. 

Insomma, non c'è D'Alema o Emiliano che tenga, lo spazio politico del PD è da tempo finito, anche se l'agonia sarà probabilmente lunga.

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