martedì 8 dicembre 2015

IL SUCCESSO DEL FN, UNA CENSURA SUBITA E COSA TUTTO CIO' CI DICE DELLA SITUAZIONE DELLA SINISTRA


Ieri, ennesimo episodio di censura sull'ennesimo sito.
Stavolta, si tratta del sito "Sollevazione" del "Movimento popolare e di liberazione".

Su questo sito, è stato postato un articolo (http://sollevazione.blogspot.it/2015/12/da-parigi-caracas-quando-la-reazione.html) a commento dei risultati delle elezioni regionali francesi, in cui il successo del FN veniva considerato come un evento molto negativo con argomentazioni tutte basate su raffronti storici e su identificazioni francamente discutibili se non del tutto arbitrarie...
Se andate al link che ho riportato, potrete anche vedere un mio primo commento a cui mi si rispondeva ribadendo il concetto che avevo già criticato, senza apparentemente offrire alcuna ulteriore argomentazione a supporto.
A questo punto, ho inviato un nuovo commento che stavolta non mi è stato pubblicato.
Spero di farvi cosa gradita nel riportarlo qui, visto che su quel sito non è stato mai pubblicato.

"Redazione, grazie della risposta, ora sono chiare le vostre priorità, ma finitela una buona volta col predicare il sovranismo.
Gli scenari concreti in Europa dovrebbero essere chiari a tutti, o il binomio criminale pro-euro costituito dai popolari e i socialdemocratici, o tutte e quindi nessuna esclusa, le forze centrifughe anti-euro ed anti-UE.
Se queste vi terrorizzano tanto, smettete per favore conseguentemente di parlare di uscita dalla UE, visto che non mi pare abbiate a disposizione nessun fronte alternativo su cui puntare.
Per essere chiari, qui non si tratta di essere o no contenti, ma di prendere atto del quadro politico quale esso è realmente, e compiere delle scelte dirimenti sulla base di ciò che effettivamente c'è.
Farlo parlando di Mussolini, mi pare incongruo tanto per usare un eufemismo."

Questa vicenda che qui riporto, credo costituisca una buona forma di introduzione per illustrare come io veda il successo del FN.

In politica, la prima cosa è avere chiaro il quadro dei poteri, chi li detiene e che piano strategico essi perseguano, e infine con quale modalità.
Parte fondamentale di un'operazione di questo tipo è la constatazione della fase storica in cui siamo.
Fare politica, questo dovrebbe significare, e sulla base delle risultanze di un'analisi di questo tipo, stabilire una propria strategia che preveda una lista di priorità ed anche dei passaggi tattici.

Cosa fa la sinistra pur nella molteplicità delle differenti formazioni in cui è frammentata?

Fa della politica innazitutto una questione di identità. Ciò potrebbe anche avere un suo senso e forse anche una sua logica, ma il punto è che oggi l'identità della sinistra è tutta di tipo negativo, cioè basata esclusivamente sull'identificazione dell'avversario, e questo viene riconosciuto non nell'articolazione concreta della sua proposta politica, ma sulla base di una memoria storica a cui rifarsi.
E' nel caso in esame parlare di Mussolini per giudicare il FN, ignorando del tutto il differente contesto storico, il fatto che oggi la democrazia non ha bisogno di essere ufficialmente abrogata, ma basta un Napolitano qualsiasi per annullarla nella sostanza senza bisogno di una sua abrogazione ufficiale.

Gente come Obama, Hollande, Napolitano, Renzi è antidemocratica, è chi nei fatti ha già annullato gran parte delle conquiste democratiche dei popoli occidentali, è in Europa l'abrogazione degli stati basati su costituzioni democratiche.
L'attacco alla democrazia è già a buon punto, è frutto di un piano globale tutto basato sugli interessi economici del capitale. Sarebbe interessante sapere cos'altro si teme dall'insediamento ancora tutto da venire al governo di una forza di estrema destra.

Significa semplicemente che c'è una nuova tappa nel processo che da anni denuncio di depoliticizzazione della sinistra, trasformatasi in movimento di opinione, di espressione di buoni sentimenti, e in taluni casi, in organizzazione caritatevole.
Tale metamorfosi può essere ben illustrata da quanto dichiarato ieri da autorevoli esponenti di SI, la nuova sigla di SEL, assunta come pietoso sotterfugio per nascondere l'adesione a SEL di Dattorre e di Fassina, facendolo passare per fondazione di una nuova formazione politica.
Ebbene, cosa hanno detto costoro?
Preoccupatissimi dei risultati francesi che mostrano una svolta a destra, ammoniscono i socialdemocratici a cambiare politica.
Avete capito cosa è diventata la politica per costoro? E' rivolgere inviti a chi la politica la fa davvero a cambiare linea politica. Insomma, fanno ciò che qualsiasi blogger come me può fare, suggerire, incapaci di avere una qualsiasi iniziativa politica propria ed indipendente.

E' insomma la stessa concezione della politica che è ormai entrata definitivamente in crisi nella sinistra, e che richiederebbe una presa di coscienza di coloro che per decenni vi hanno aderito rimanendone invischiati, per elaborare una nuova, originale linea politica sulla base di un ripensamento delle proprie stesse basi ideali poste a fondamento delel proprie scelte di vita.

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