mercoledì 5 dicembre 2012

L'INSIPIENZA DEI TEDESCHI PRO-MERKEL

Vorrei segnalarvi un recente articolo dell’economista Emiliano Brancaccio che mi pare non si lasci fuorviare da una tendenza che oggi appare molto forte negli ambienti di opposizione al montismo ed all’area politica che l’ha supportato con i propri voti in parlamento...


Apro una parentesi, non si capisce in base a quale titolo, alcuni di costoro, in particolare il PD, pretendono di sostituirlo senza spiegare cosa abbia fatto di sbagliato Monti, come mai l’abbiano egualmente votato e come abbiano potuto votare perfino una modifica costituzionale a maggioranza bulgara, così impedendo la consultazione popolare, che nel futuro renderà impossibile governare l’economia (il tristemente noto “fiscal compact”).
Quest’area che potremmo riassumere con l’espressione “dissenso di sinistra” anche se davvero sembra sia venuta l’ora di abolire la dicotomia sinistra/destra in politica, va dietro a certi economisti egemonizzati da Bagnai che pur invocando una decisione condivisibile, l’uscita dell’Italia dall’euro, ne hanno fatto ormai un feticcio, apparentemente senza rendersi conto che da sola questa decisione non regge, non solo non risolve ma rischia anzi di aggravare la situazione. Uscire dall’euro si deve, ma Brancaccio sensatamente dice che bisogna anche assumere iniziative protezionistiche che limitino il movimento di merci e capitali nell’area europea.
Il professore Brancaccio non si spinge fino a proporre la dichiarazione di default da parte dello stato italiano, perché anch’egli inspiegabilmente ha una visione paneuropea, come se il mondo iniziasse e finisse in Europa, e quindi tutti i calcoli che fa sembrano finalizzati a ridurre gli squilibri europei. Purtroppo, anch’egli tace sul fallimento globale che incombe, ma tuttavia trovo molto confortante che ci sia chi da esperto di economia sia anch’egli pervenuto alla conclusione che la libera circolazione è la fonte stessa dei problemi, non è che se facciamo variare liberamente i rapporti dei cambi tra le valute abbiamo risolto il problema. Bisognerebbe forse ricordare al professore Bagnai ed ai suoi accoliti che se permettiamo a un neomarco di rivalutarsi a piacere sulla neolira, sarà facile ai tedeschi, ma anche agli stessi italiani che abbiano spostato in Germania i loro capitali, comprarsi la nostra nazione pezzo a pezzo, che non ha senso immaginare che la variazione nei rapporti di cambio sia senza alcun effetto.
Segnalo questo interessante articolo nello stesso giorno che mostra la trionfale avanzata della Merkel in Germania a partire dalla sua CDU. Questa cosa ha dell’inquietante. Apparentemente, i tedeschi pensano davvero di fare pagare la crisi solo ai paesi mediterranei, e di avere trovato il trucchetto per uscirne trionfatori. Apparentemente, i tedeschi non hanno capito che quando arriverà il fallimento globale, anche la germania soccomberà, la grande finanza comincia a spremere i paesi più deboli, e poi passerà a quelli più grossi, lo dovrà fare per prolungare il più possibile la propria agonia.
Come sempre nella storia dell’umanità, si confrontano due strade differenti e perfino opposte, e quella giusta è una sola delle due, e non si dovrà lasciare nulla di intentato per far imboccare quella giusta

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