lunedì 11 luglio 2011

IL VERO OBIETTIVO E' L'EURO

In un precedente post, avanzavo l’ipotesi che la cupola affaristico-mafiosa che domina i mercati finanziari, e per questa via il mondo intero, avesse come uno dei suoi obiettivi prioritari l’abbandono dell’euro, o quanto meno un suo ridimensionamento che ne limitasse l’adozione a un numero molto limitato di nazioni, concentrate in sostanza attorno alla Germania.

Sappiamo già quali siano le nazioni sotto attacco speculativo: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, ed ora anche l’Italia. Bene, nella mia ipotesi questi paesi che ho elencato dovrebbero, nei progetti di questi speculatori, uscire dall’euro e tornare a valute nazionali.

Ciò che ipotizzo è insomma che l’euro può essere da questi accettato soltanto se declassato a una specie di supermarco. Già la presenza della Francia risulta troppo ingombrante, mentre paesi come i Paesi Bassi o l’Austria, forse anche la Repubblica Ceca, essendo di dimensioni più ridotte, non influenzano significativamente il bacino di adozione dell’euro. In ogni caso, non si andrebbe aldilà dei duecento di milioni di persone complessivamente.

E’ chiaro che anche l’uscita di paesi piccoli (in numero di abitanti) come la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda non influenzerebbe significativamente l’importanza dell’euro.

Se è vera l’assunzione preliminare, cioè l’obiettivo del drastico ridimensionamento dell’euro, allora ben si capisce come il suo raggiungimento richieda necessariamente il coinvolgimento di nazioni più popolose, come appunto la Spagna e l’Italia. Se insomma non escono dalla zona euro pezzi consistenti, l’obiettivo verrebbe mancato.

Ecco allora che si comprende come perfino una manovra restrittiva come quella deliberata recentemente dal CDM venga giudicata negativamente dai soliti noti, anche se rispetta formalmente i requisiti richiesti dall’Europa, si capisce bene come le critiche rivolte a destra e manca siano speciose, stiano a giustificazione di decisioni già da tempo assunte.

Come già dicevo nel precedente post che ho qui citato, esiste anche un aspetto tattico in questo piano seguito e perseguito dalla cupola affaristico-mafiosa, e cioè dello strangolamento lento di questi paesi. La lentezza è necessaria perché, prima che la morte (uscita dall’euro) sopravvenga, le vittime predestinate devono svenarsi per nutrire i vampiri che li aggrediscono, e che fanno credere alle stesse vittime che tutto si risolverà con la perdita di pochi litri di sangue. Ma si tratta appunto soltanto di tattica, una tattica funzionale a spremere lo spremibile da popoli governati da pusillanimi inciucioni, così dominati dall’esigenza di rimanere a galla, da non ricordare neanche più quale dovrebbe essere la funzione di chi governa una nazione.

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