domenica 26 giugno 2011

EUROPEI CURNUTI E VASTUNIATI

Il disegno portato avanti da questa mafia finanziaria che domina il mondo senza alcuna legittimità e violando apertamente ogni sovranità nazionale sembra sempre più precisarsi.
La manovra appare senz'altro ben congegnata, ma ovviamente ciò che più conta non è la validità del progetto, quanto i mezzi pressochè illimitati di cui questi mafiosi sono in grado di disporre.
A me pare una strategia in due tempi: la prima fase è quella a cui stiamo assistendo, l'attacco concentrato su uno o comunque su un numero molto limitato di paesi. Il fine da raggiunhgere iun questa fase appare quello di redistribuire le risorse finanziarie a proprio favore, sottraendole proprio ai più poveri, notoriamente i più numerosi ed anche i più indifesi.
Con la complicità, non si sa fino a quanto consapevole e quanto invece da allocchi della burocrazia europea, includendo quindi commissione, funzionari e naturalmente BCE, ma anche dei governi nazionali.
Questa insistenza maniacale sul mettere in ordine nei propri conti nazionali, come le generose e per niente disinteressate offerte di prestiti appaiono estremamente sospette. Il punto è che anche un cieco vede chiaramente la totale arbitrarietà dei giudizi dati dalle banche di affari, come altrettanto arbitrari appaiono gli attacchi scatenati sui mercati, come quella recentissima sulle banche italiane, senxza che si capisca quale sia la novità a cui asdcrivere questo attacco.
Se questi attacchi vengono scatenati a freddo, sercondo una tempistica ignota, allora ciò può solo significare che siamo in presenza di una vera e propria guerra finanziaria, non dichiarata certo, ma non per questo meno palese. Allora, questa Europa non dovrebbe adottare il detto "a la guerre comme a la guerre" (spero di avere scritto bene in una lingua che non conosco, mi scuso in anticipo di eventuali errori)?
Il fatto è che, strettamente correlata a questa arbitrarietà in queste azioni finanziarie terroristiche (questo è terrorismo quanto e più di quelle praticate da Al Queida), ci sta la fase due che sembra chiudere il cerchio lasciando noi europei del tutto sconfitti. Questa seconda fase consisterebbe a mio parere nell'affossare l'euro. Si potrebbe ipotizzare che la violenza degli attacchi a singoli paesi sia regolata ad arte, oggi a un livello medio-basso, quanto basta per l'assunzione di misure sempre più antipopolari, ma senza priovocare cadute rovinose.
Quando infine si sarà raschiato il fondo del barile, quando ogni traccia di politica sociale sarà sparita dalla maggior parte dei paesi europei, allora sarà il momento dell'attacco finale, quello rovinoso, che costringerà i governi europei a divorziare sullas moneta unica, tornando ognuno al prioporio orticello.
Qui insomma, si recita una commedia, facendo credere che una politica di rigore salverebbe l'euro, quando è stato invece scientificamente predisposto un piano per distruggerlo comunque, basta dichiarare che non è mai abbastanza.
Io continuo a chiedermi che razza di governanti si sia data l'Europa, del tutto incapaci di fissare limiti invalicabili all'azione dei cosiddetti mercati. Si fanno imporre il requisito del pareggio di bilancio, quando è evfidente a tutti che pochissimi paesi in tuytto il mondo soddisfano questa condizione, e che deficit di bilancio sono stati praticati senza alcuna apparente conseguenza negativa almeno per tutta la seconda meytà del secolo scorso. La pretrestuosità dei giudizi di condanna delle politiche economiche dei singoli stati è così evidente che non resta che sottrarsene rivendicando la propria sovranità nazionale.
In conclusione, il rischio per gli europei è di ritrovarsi "curnuti e vastuniati" come si dice in Sicilia (cornuti e bastonati, per chi avesse problemi di traduzione).

1 commento:

  1. basti pensare che quella europea è una costituzione letteralmente imposta come un trattato, senza alcuna consultazione della volontà popolare.

    non so serpenti, ma alla BCE draghi ce ne sono sicuro..

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