martedì 22 marzo 2011

IL CAOS IN LIBIA E IN EUROPA

Credo che la giornata di ieri sia stata molto illuminante sullo stato effettivo dell’operazione Libia. Non sappiamo certo come andrà a finire, anzi da questo punto di vista le cose si stanno ulteriormente ingarbugliando, ma nello stesso tempo sembrano aprirsi varchi di verità sul passato, cioè sulle origini della situazione attuale.

Una cosa sembra ormai chiara, direi a questo punto scontata: non v’è alcun piano predefinito degli stati occidentali nei confronti della Libia, ed anche le altre grandi potenze (vedi Russia) brancolano goffamente, tanto da causare uno degli scontri più espliciti tra Presidente e premier. D’altra parte, il ruolo alquanto defilato tenuto dagli USA, i dissensi intra-europei tra una Germania non-interventista, una Francia ultra-interventista, e un’Italia, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, titubante, diciamo timidamente interventista, e sembrerebbe addirittura già pentita, è evidente che di programmato non c’è proprio nulla.

Per evitare equivoci, non dico che le motivazioni dell’intervento non siano chiare, anzi è evidente che si tratta di motivazioni economiche e geopolitiche, anche se inquinate da motivazioni di politica interna, soprattutto per quanto riguarda Italia, Francia e, per altro verso, la Russia. Altrettanto chiaro è che i dissensi siano anch’essi correlati alla contrapposizione di interessi economici tra loro conflittuali.

Dovremmo allora concludere che le cose in Libia si siano davvero sviluppate spontaneamente, a furor di popolo, e d’altra parte la natura popolare dei fatti di Tunisia ed Egitto sembrano fuori discussione. Le potenze occidentali hanno considerato l’occasione propizia per fare i propri interessi, magari a detrimento di interessi dei propri alleati, tendendo cioè a sfruttare un vuoto di potere apparente che si andava configurando in quel paese. Nello stesso tempo, dobbiamo ammettere che comunque esse stiano venendo al traino del popolo libico, così da non avere avuto il tempo di mettersi d’accordo tra loro sulla spartizione delle spoglie.

Io quindi sto dalla parte degli insorti libici, e non sto certo dalla parte di Sarkozy, ma preferisco un contesto evolutivo a un contesto immobile, come si sarebbe configurato nel caso che Gheddafi avesse pacificato il proprio paese. Capisco che le evoluzioni di cui parlo scontano una certa quantità di sangue versato, ma spero che non vorremo essere così ipocriti da misurare il sangue versato da parte delle potenze occidentali e di girarci da un’altra parte per evitare di misurare il sangue versato da parte di Gheddafi: sempre sangue umano è!

Alla fine, mi rimane il dubbio che le differenze di opinione che si osservano a sinistra siano per una parte consistente dovute a un differente giudizio su Gheddafi: chi come me lo vede come un despota crudele, che cinicamente porta avanti i propri personali interessi e i propri stessi familiari, preferisce vederlo destituito. C’è poi una certa opinione di sinistra che vede in Gheddafi un abile capo di stato che è riuscito a tenere testa al diavolo, cioè alle potenze occidentali, e quindi chiude gli occhi davanti alla sua politica interna, pronto quindi a lasciargli fare ciò che deve nel suo paese per riportare ordine.

In ogni caso, la situazione è assai incerta, e ciò è in sé un fatto positivo: se nessuna prospettiva specifica è già stata decisa da chi comanda nel mondo, allora ci possono essere speranze di una soluzione a questi sgradita, ed è ciò su cui, pur con tutte le difficoltà che ho detto, risento di puntare.

16 commenti:

  1. Direi che son d'accordo praticamente su tutta l'analisi.
    ciao.

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  2. Anch'io sono perfettamente d'accordo con la tua analisi, ma permettimi di mettere in risalto come ancora una volta l'Italia non abbia perso l'occasione di fare la sua ennesima figura di merda. Come sempre si mostra titubante ed ambigua, come sempre tenta di avere il piede in due scarpe, come sempre è portata a tradire, al momento opportuno, gli accordi presi, in questo frangente prima quelli con la Libia e poi, pentitasi, quelli con l'Alleanza interventista. Stamattina ho letto la dichiarazione di Berlusconi in cui si dichiara "addolorato" per Gheddafi! Ma si può essere più pagliacci di così! Ma sai cosa succede ora? Se Gheddafi sfortunatamente dovesse farcela, visto il "tradimento" dell'Italia, ce la farà pagare cara e amara; se invece i Francesi ed i Britannici riuscissero nell'intento di farlo fuori, è con loro che il nuovo governo libico avrà rapporti commerciali privilegiati. Comunque vada, ripeto, siamo nella merda!

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  3. direi che al tavolo ora sgomitano!

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  4. Io non sono troppo d'accordo con uno dei tuoi presupposti,
    e cioè che "la natura popolare dei fatti di Tunisia ed Egitto sembri fuori discussione".
    Con la qualità delle informazioni che ci arrivano, un giudizio definitivo lo si potrebbe avere solo vivendo nella zona interessata.
    E' impossibile infatti ricavare informazioni reali dai media mainstream.

    Per esempio, sapete del referendum costituzionale in Egitto del 20?
    Ebbene
    Da questo articolo del sole:
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-03-19/egiziani-coda-referendum-costituzionale-150224.shtml?uuid=Aak1GuHD

    Notate bene la didascalia della foto:
    "Egiziani in coda per il referendum costituzionale. Il "no" è dato per favorito, ma l'esito è incerto"

    Il risultato del referendum è una SCHIACCIANTE vittoria del si:
    http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/20/news/egitto_verso_la_vittoria_dei_s_al_referendum_approvati_gli_emendamenti_alla_costituzione-13866049/

    Ma il dato più strano è l'affluenza del 41%.
    Dov'è finita quest'ondata popolare?
    gigi

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  5. (parte 1 su 2)

    soprattutto vincenzo sulla natura della rivolta libica. ormai (perfortuna) numerosi siti non solo amatoriali, sul traino delle clamorose (anche se non pubblicizzate) ammissioni involontarie del daily telegraph, del sun, di den spiegel, è chiaro che mezzi, soldi e militari britannici (più alcuni sparuti elementi di altri paesi) erano presenti in cirenaica nei giorni e nelle settimane immediatamente precedenti.

    in effetti è un po' arduo capire come dei "civili" abbiano potuto effettuare un tale expolit di tipo militare, con quel popo' di mezzi. si configura qualcosa di molto simile ad una invasione straniera.

    pero' non consideri molte cose, a mio parere.

    la storia della libia, ovvero di quell'insieme di tribù in perenne lotta fra loro, con forti odii e rivalita' fra loro. il sedicente capo dei ribelli chi e'? chi l'ha eletto? con che diritto amministra la vita e la morte di migliaia di persone?

    e' chiaro che ci sono anche civili veri e propri, ma dunque anche questa seconda fazione non si comporta diversamente dalla prima. eppure noi piombiamo a pie' pari, sapendo bene per cosa, peraltro, a sostenere una delle parti in un conflitto interno.

    la quantita' enorme di bufale e falsita' circolate nell'ultimo mese. e' fuori di dubbio che gheddafi sia un maramaldo. ma le frottole iniziali sulle fosse comuni e i bombardamenti dei manifestanti sono risultate (fortunatamente) bufale, per l'appunto: perfino corriere e repubblica (limitandoci all'italia) a suo tempo le ritirarono.

    e' circolato a lungo un minivideo dove si vedevano soldati libici regolari trucidati. i sottotitoli dei nostri media dicevano: soldati libici uccisi perche' si rifiutano di giustiziare innocenti civili. bene. e' saltato fuori il video integrale, registrato da parte di uno dei "giustizieri" (ah, la vanita' umana!): ebbene, erano miliziani cirenaici. che peraltro (come i soldati libici regolari) stanno dando la caccia agli immigrati subsahariani.

    oppure alcune delle immagini delle "manifestazioni" di bengasi (non tutte, alcune), sbertucciate da rtv, la tv russa (certamente anche loro di parte, ma chi non lo è?), che riprese contemporaneamente alcune di queste manifestazioni, allargando il campo sui giornalisti di aljazeera alla finestra che li incitavano, e senza censurare il prima e il dopo. questa e' pura propaganda.

    dunque abbiamo due fazioni in lotta fra loro, una legittimata negli anni dal consesso internazionale e l'altra no, ma comunque un fatto interno ad un paese sovrano. e non dovremo dimenticarci che a tripoli (meta' della popolazione libica) e in gran parte del resto del centro-ovest del paese, la popolazione, ci piaccia o meno, e' con gheddafi.

    loro non contano? contano solo quelli che i nostri media elevano al rango di "umani"? purtroppo sappiamo che e' cosi', e l'abbiamo visto anche dalle immagini delle homepage nei primi due giorni di guerra, con tante belle foto plastiche, eteree e leggere dei caccia francesi, mentre a lato c'era il fumo nero di un aereo abbattuto dai libici. stesso fatto, due messaggi completamente opposti.

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  6. (parte 2 su 2)

    il paragone con egitto e tunisia non regge per un (un altro?) motivo. anche li' certamente hanno agito ed agiscono forze di ogni tipo; ma, a parte questo, le rivolte, popolari e diffuse nelle interezze di questi paesi, sono scoppiate per un motivo ben preciso: la pancia vuota. non per nulla vengono alternativamente chiamate "rivolte del pane".

    ebbene. la libia, secondo i dati internazionali annuali sull'indice di sviluppo umano, il benessere, la bassa sperequazione, ecc. collocano la libia al primo posto in (quasi) tutti gli indicatori socioeconomici, tale da farla sembrare un paese del "primo" mondo.

    dunque non regge il discorso di accomunare queste rivolte fra loro.

    poi vorrei capire perche' improvvisamente il problema mondiale e' diventato la libia. in bahrein e yemen ci sono assassinii (di massa) continui. le manifestazioni sono sempre piu' violente anche negli altri paesi della penisola araba. israele non so quante centinaia di vittime ha gia' raggiunto in palestina (ventina giusto l'ultima notte) dove non si e' esentato, saranno due settimane circa oggi, dal far fuori uno dei pochi depositi di medicinali di gaza.

    ma no, il bruto e' gheddafi (che di certo non e' una educanda, per carita').. non torna nulla, caro vincenzo. e non mi torna neppure perche' dobbiamo essere sempre noi, anzi, i nostri "capi" (politici e soprattutto economico-finanziari) a decidere chi è il buono e chi è il cattivo, chi deve essere bombardato e chi no.

    "noi" che poi abbiamo un curriculum passato di un certo tipo. ma ci siamo gia' dimenticati la pistola fumante di colin powell, e ci dimentichiamo facilmente di tutto il resto.

    se tutti ragionassero cosi', noi "occidentali" ci meriteremmo di essere spazzati via dalla faccia della terra. o no?

    no, non mi torna proprio nulla di quanto sta accadendo in libia, mi dispiace ma devo nuovamente (sempre più spesso mi accade) discostarmi dal pensiero comune. ed anche da molta (ex o post) sinistra, che un giorno manifesta per la costituzione ed il giorno dopo sostiene l'intervento militare, contrario alla costituzione stessa.

    ps: non ho citato i migranti perche', come tutti ben sappiamo, non e' certo per questo che viene attaccato gheddafi.. anche perche' poi, se fosse questo il motivo, dovremmo autobombardarci, visto che siamo noi ad avergli commissionato quello sporco e disgustoso lavoro.

    pps: non ho memoria di un intervento militare occidentale che non si sia basato su menzogne e che non abbia portato, alla fine, piu' distruzione di quante ce ne fosse stata prima. non vedo perche' credre che sia diverso proprio ora, visto che le premesse sono identiche.

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  7. @Gigi
    Dubbi sulla natura democratica della rivolta ne abbiamo tutti, ma da questo punto di vista il 41% non è poi così male (più degli USA, ad occhio). Ciò su cui non dovremmo avere dubbi è sulla natura del regime di Mubarak. Lo dico in tutti i post, l'analisi deve essere comparativa, una alternativa rispetto all'altra, una valutazione in senso assoluto mi pare inadeguata, è come cercare una perfezione che nel mondo reale non può esistere.

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  8. Dio, ho letto i commenti S.g.e, mentali.Perchè?
    E cosi vecchio cosi chiaro Il mondo si replica
    anche i commenti non tutti Scusa scrivo quel che
    penso.Senza sincerità prenderei in giro me e altri
    o farei retorica o demagogia.Niente è cambiato.
    Egill

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  9. @Ventopiumoso
    Sulle origini e la natura della rivolta mi pare che non concordiamo. Francamente, mi pare che tu faccia come l'informazione occidentale, ma in senso opposto, selezioni le informazioni che confermano la tua teoria ignorando tutto il resto. Purtroppo, le informazioni che leggiamo sono di segno opposto. Ad esempio, i libici prersenti a "L'infedele" di lunedì, negavano nella maniera più assoluta la natura tribale della loro nazione. Le cvose che ho visto mi mostrano dei combattenti in Cirenaica "dilettanti", dei veri militari pezzenti, altro che mercenari al soldo degli inglesi!
    Alcune osservazioni che fai mi sembrano pretestuose. Ti chiedi chi abbia eletto il governo provvisorio di Benghasi: davvero tu credi che fosse possibile indire elezioni? Si tratta evidentemente di un gabinetto provvisorio di emergenza, a cui sarebbe vano chiedere una legittimità formale.
    Mi piacerebbe ad esempio che qualcuno mi spiegasse cosa è avvenuto in Tripolitania nella prima fase, e come si spiega l'affollarsi di decine di migliaia di persone al confine tunisino, alla sete e al sole, con persone morte collasso. Da cosa esse scappavano?
    Io ho molti dubbi, ma non ne ho sulla natura feroce e dispotica del regime di Gheddafi, che non mi pare abbia distribuito ricchezze ai propri sudditi.
    Infine, ciò che io credo è che questa situazione sia singolare, non sia cioè minimamente confrontabile con precedenti interventi degli occidentali. Soporattutto, non è che io mi fidi dei nostyri governi, ma constato che essi non controllano la situazione, questo mi pare fuori dubbio, e ciò di per sè mi conforta nello scegliere l'incerto per un certo (Gheddafi) che ritengo assolutamente esiziale per quel popolo.
    Voglio insomma dire che concordiamo nel severissimo giudizio sui governi occidentali, ma non mi pare questa la questione. Per me, la questione è se, come nella storia è tante volte accaduto, un'intenzione negativa possa inconsapevolmente dare luogo a un risultato positivo. Tutto qui, coltivo questa speranza, e trovo col,pevole un atteggimento, da italiani, che condanna tanto sdeveramente l'intervento ma che non ha speso una singola parola sull'infame accordo Berlusconi-Gheddafi. Come dicevo, non facciamo i santerellini, siamo coinvolti da sempre, tramite quest'accordo e tramite lo sfruttamento dell'ENI dei loro pozzi, oltre che nell'esperienza coloniale. Non si tratta quinbdi di tirarsi fuori da una situazione esterna a noi, ma semmai di assumerci tutta la responsabilità che abbiamo già, qualunque cosa avessimo fatto.

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  10. Chiedo scusa ho dimenticato,condivido il commento
    di VENTOPIUMOSO.
    Egill

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  11. Chiedo scusa sto imballando il tuo blog-Il fattore
    umano.Sempre si dimentica questo-Ho ascoltato il
    discorso di Gheddafi tradotto non conosco l'arabo
    Lui dice-Noi abbiamo armato le nostre donne sono
    abili a portare le armi e aggiunge Voi Oh vigliacchi combatterete contro le donne.Contraddizione.Se chi si batte con donne
    è un uomo vigliacco perchè le hai armate?Le leggi
    possono cambiare ma occorrono secoli per cambiare
    l'immagine nella mente.Vale per tutto.
    Egill

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  12. vincenzo capisco quanto dici, e mi rendo conto che siamo, come dire, "sulla stessa sponda" ma con un'ottica leggermente diversa.

    ma di nuovo non suono d'accordo.

    dici:
    "Ad esempio, i libici prersenti a "L'infedele" di lunedì, negavano nella maniera più assoluta la natura tribale della loro nazione."

    mah, questo un po' mi stupisce, voglio dire: non sto parlando di barbari nelle tende, oggi possiamo pensarli raggruppati in potenti famiglie, ma che la libia fosse geograficamente divisa non mi pare sia una cosa saltata fuori oggi.

    "Le cose che ho visto mi mostrano dei combattenti in Cirenaica "dilettanti", dei veri militari pezzenti, altro che mercenari al soldo degli inglesi!"

    guarda, ho letto gli articoli in inglese (quello in tedesco no, non lo conosco), e pure pochi giorni fa perfino i nostri, di giornali, hanno raccontato dei militari e delle spie inglesi presenti in cirenaica *prima* dell'inizio delle rivolte; altri media (russi, principalmente che, ripeto, immagino siano schierati, ma non m ipare che i nostri non lo siano) fanno affermazioni ancora piu' compromettenti.

    resta il fatto che potenze straniere organizzano, fomentano e danno appoggio militare e logistico ad una rivolta interna ad un paese.

    siamo al solito punto, ovvero alla violazione del diritto internazionale e ad una luce diversa dei fatti, su come ci sono presentati.

    poi, naturalmente, ci sono i civili.

    "Alcune osservazioni che fai mi sembrano pretestuose. Ti chiedi chi abbia eletto il governo provvisorio di Benghasi:"

    questo hai ragione, elezioni non potevano certo farne.

    rimane il fatto che mi chiedo con quale autorita' tale personaggio possa discutere da capo di stato: con chi trattare, a chi cedere i pozzi, cose così...

    "e come si spiega l'affollarsi di decine di migliaia di persone al confine tunisino, alla sete e al sole, con persone morte collasso."

    beh, ma non c'è una guerra civile in corso? mi pare di aver capito che ci sono \ c'erano moltissimi lavoratori nordafricani, soprattutto tunisini ed egiziani, emigrati in libia che cercavano di rientrare.

    ci saranno stati anche militari che compivano i soliti scempi di guerra, non sto dicendo mica di no!

    alcune enclavi tripolitane in mano a rivoltosi saranno state soggetti di scontri a fuoco.

    "Io ho molti dubbi, ma non ne ho sulla natura feroce e dispotica del regime di Gheddafi, che non mi pare abbia distribuito ricchezze ai propri sudditi."

    io non ho dubbi sul fatto che quello di gheddafi sia un regime, ho molti dubbi sul fatto che fosse il peggiore fra i regimi dell'area, sono abbastanza sicuro (ho visto i dati dell'undp sull'indice di sviluppo umano ed i parametri economici e sociali) che fosse fra i piu' "benestanti" dell'area.

    "piu'" non vuol dire "bene" :) e sono alquanto convinto che lui ed i suoi funzionari si siano intascati un po' di quattrini. ma non posso astrarmi dall'area in cui si trova il paese.

    e vorrei capire perche' gheddafi, guarda un po', si', e tutti gli altri no...

    (btw, leggevo recentemente che in uzbekistan di tanto in tanto bollono vivi gli oppositori.. ma perche' non facciamo dei bei raid li'? perche' non su tre quarti del pianeta? perche' in quanto responsabili di innumerevoli morti e disastri sulla coscienza, non ci autobombaridamo?)

    (continua)

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  13. (segue)

    "e ciò di per sè mi conforta nello scegliere l'incerto per un certo (Gheddafi) che ritengo assolutamente esiziale per quel popolo."

    vedi vincenzo, e' questo il punto: "noi" scegliamo per gli altri. l'abbiamo sempre fatto, autoinvestendoci di un'autorita' che, a mio avviso, non abbiamo.

    se pensiamo che il c.d. secondo e terzo mondo (da noi cosi' definiti) ci rimirano con astio, perche' non dovremmo essere noi a soccombere? sembra un ragionamento assurdo, ma perche' dovremmo essere noi i decisori mondiali di vita e morte di governi, economie e popoli?

    tornando alla libia, hai ragione sul fatto che siamo in presenza di una incertezza inusuale per il passato, ma i meccanismi che si mettono in atto sono sempre gli stessi,.

    "Per me, la questione è se, come nella storia è tante volte accaduto, un'intenzione negativa possa inconsapevolmente dare luogo a un risultato positivo."

    beh sei ottimista :)
    io peraltro non penso che, almeno per quanto riguarda i nostri non troppo remoti interventi, siamo stati cosi' lungimiranti. ai tempi dell'aggressione all'iraq, giusto per dirne una, si diceva esattamente la stessa cosa. ogni volta si dice esattamente la stessa cosa.

    "Tutto qui, coltivo questa speranza, e trovo colpevole un atteggimento, da italiani, che condanna tanto sdeveramente l'intervento ma che non ha speso una singola parola sull'infame accordo Berlusconi-Gheddafi."

    beh io parlo per me e tante volte l'ho scritto ridetto e ribadito. e' chiaro che e' infame l'accordo sui migranti, ma come ho scritto nell'altro commento che non sia questo il motivo dell'aggressione alla libia, perche' noi (in primis l'italia, quindi l'europa e per una volta gli usa non c'entrano) siamo i mandanti e gheddafi l'esecutore.

    che io sappia, un esectuore, per quanto entusiasta ed interessato, per quanto feroce ha meno responsabilita' di un mandante.

    ps: ribadisco di nuovo anche una cosa di poca importanza nell'insieme degli eventi, ed e' il concetto che non si puo' manifestare per la costituzione e il giorno dopo essere favorevoli alla guerra.

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  14. pps:

    mi ero dimenticato una cosa:

    dici:
    "Ad esempio, i libici prersenti a "L'infedele" di lunedì"

    ma perche' i "nostri" libici contano e quelli che non dicono quanto ci piace sentire no? perche' i libici, chessò, intervistati dalla tv russa, non contano?

    i libici che sostengono gheddafi (la maggioranza, forze ampia, non e' dato sapere) nemmeno?

    e aggiungo: se penso, a mio avviso a ragione, che i media sono sempre schierati, e in guerra lo sono ancora di piu', come posso pensare che possano emergere posizioni diverse? davvero credi che i libici presenti nelle nostre tv siano un campione rappresentativo?

    io non lo credo. ancora di meno credo a quello che mi raccontano dopo la messe di bufale (che non vuole dire che gheddafi sia un santo) di questo mese. eh!

    ppppppps: leggo ora che sarkozy dice "basta polemiche sterili".
    oh che bello! polemiche sterili. dunque non solo decidiamo chi quando quanto e come bombardiamo ma decidiamo anche che discutere sia sterile.. ed i media si allineano, come un sol corpo.
    ma capisci in che razza di realta' distorta viviamo? ed io devo credere a scatola chiusa a quello che mi dicono e mi fanno vedere?

    no.

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  15. @ventopiumoso
    Trovare libici favorevoli a Gheddafi è ovviamente facile, se non altro per paura, non capisco cosa ciò dimostri.
    Per quanto riguarda l'ipotesi che la rivolta sia stata organizzata dagli occidentali, posso almeno dire che l'hanno organizzata male? E sono davvero così sprovveduti? E come si spiega che tra loro non sono d'accordo praticamente su nulla? Quali,mi chiedo, sono gli elementi obiettivi che conducono alla tesi del complotto occidentale? Scusami, ma le fonti di informazione che riferiscono circostanze di una preparazione da parte degli inglesi sono almeno altrettanto squalificate delle altre. In questa situazione, non mi rimane che interpretare le immagini che mi mandano, e se vedo persone male equipaggiate con un mezzo antiaereo montato su un furgoncino, che vanno avanti ed indietro, appartentemente senza sapere cosa debbano esattamente fare, penso che si tratti di un moto spontaneo.

    E infine, la cosa più importante: io scelgo perchè sono, come uomo, un essere morale, e anche volendo non potrei non scegliere. Del resto, nel mio caso è solo questione di opinione, non mi pare di avere lanciato a,lcun missile su Tripoli, esprimo solo un'opinione.
    Del resto, anche lasciare che Gheddafi massacri i suoi avversari interni è una scelta: è un destino degli umani di essere condannati a scegliere.

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  16. Il dott. Gino Strada si è espresso sull'argomento
    diretto,senza sconti,semplice e puntuale.
    Un vero Arciere,i suoi strali non possono essere
    ignorati.Prima di valutare una guerra, necessita
    valutare gli uomini.

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