domenica 13 giugno 2010

CHE FINE HA FATTO IL TALK-SHOW POLITICO?

Ma c’è qualcuno in grado di spiegarmi la logica dell’interruzione estiva dei maggiori talk-shows? Improvvisamente, col sopraggiungere di giugno, sulla TV spariscono per svariati mesi programmi che, se saltassero una sola settimana nell’inverno, sembrerebbe che sia avvenuto un colpo di stato. C’è quindi una TV estiva ed una invernale, e pare che la poca serietà di noi italiani si manifesti anche qui, nel tollerare questo ritmo stagionale. Capirei, questo sì, che si alternino, che ci sia per tutti una pausa di vacanza, come dovrebbe essere ovvio e doveroso, ma qui invece è come fischiare l’inizio della ricreazione, ad un segnale convenuto nemici di sempre come Santoro e Vespa seguono la stessa sorte. E’ un po’ come certificare una volta per tutte che questi programmi non svolgono alcuna funzione di utilità sociale: come un varietà, saranno anche carini da vedere, ma costituiscono comunque un sovrappiù, qualcosa di cui si può fare a meno. Insomma, in un pasto non costituirebbero certo la portata principale, semmai il dessert, e se manca, pazienza.

9 commenti:

  1. Tutti al mare, tutti al mare...:(

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  2. Quel tipo di dessert mi rimarrebbe sullo stomaco-

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  3. Ha ragione Ornella,tutti al mare, l'estate è sacra per i conduttori di tv politica che non lo fanno per passione ma per mestiere e poi è l'audience che fa le leggi e d'estate la gente preferisce il mare all'oceano di schifezze mediatiche che vede durante l'autunno.
    E' il letargo degli umani al contrario: se fa caldo la mente va a nanna, ci pensiamo tutti a settembre.
    Ma non tutti, io sono qui a continuare a leggere e non perdere niente di quei mascalzoni politici.
    Un abbraccio estivo e vigile :-))

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  4. E già!
    http://kinnie51.blogspot.com/2010/06/cosa-ci-riserva-il-futuro.html

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  5. E' sempre così l'estate vuole il disimpegno: come se non ce ne fosse già troppo di disimpegno....

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  6. E' la misura esatta di come si considera la popolazione.

    Gregge da condurre al pascolo, da settembre a maggio gli si da pasto abbondante di chiacchiere, polemiche e risse da taverna portuale, da giugno ad agosto gli si da un pasto leggero o semplice purga per prepararlo al rientro, sempre che, al rientro ci sia ancora un contenitore che non sia di parte...anzi, di una sola parte.
    Mi viene in mente quella canzone:
    Te cianno mai mandato a quel paese...
    Feltrinelli aveva ragione, minare i ripetitori televisivi sarebbe stata l'unica soluzione per far svegliare le menti ... ma ci sono ancora menti sveglie in questo paese?
    buon inizio settimana Vincenzo.

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  7. Per il servizio pubblico non dovrebbe valere... ma per il privato il crollo degli ascolti in estate giustifica la rinuncia a spendere e a investire in programmi che costano
    questo però non dovrebbe valere per la Rai

    mirco

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  8. Un crollo di ascolti in estate, dite? Magari, io non ne sarei così tanto convinto. Eppoi, un talk-show dovrebbe essere un programma a basso costo. Con che cosa li sostituiscono poi? Forse ripassano fiction d'epoca. Ma così, sono essi stessi, mi pare a determinare il crollo dell'audience. A me il sospetto che non sappiano neanche farsi i conti, rimane.
    Se poi fossi un conduttore, troverei davvero dequalificante farmi andare in onda secondo un ritmo stagionale: figurarsi però che si oppongano...

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  9. Sul crollo degli ascolti in estate ho qualche dubbio.
    I programmi estivi NON costano meno di quelli invernali, il risparmio c'è solo nel settore fiction ('na botta di repliche!).
    Al limite c'è un "dilatare" del tempo che porta la gente ha stare di più fuori casa durante il giorno ma di sera "grazie" anche alla crisi...tutti a casa.
    L'impressione è che quasi per una forma di tradizione si voglia dividere in due la quotidianità con una forma di "vacanza scolastica universale" .
    Siamo fatti cosi: accaldati nazionalpopolari.

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