Oggi tornerò sulla questione della situazione, ma stavolta dal punto di vista dell’informazione. Non so voi, ma io sono basito di fronte al clima del dibattito che si legge in materia. Abbiamo la prova provata che, soprattutto per quanto riguarda la Libia, siano state dette delle emerite stupidaggini. La vicenda delle sepolture sulla spiaggia è stato forse l’episodio più clamoroso, o forse soltanto quello su cui si ha evidenza completa delle idiozie che ci siamo dovuti sorbire sui mass media. L’ultima in ordine di tempo sarebbe il rastrellamento che Gheddafi avrebbe fatto compiere a Tripoli uccidendo tutta intera la popolazione, non solo quelli scesi in strada, ma addirittura casa per casa. Risultato di questa operazione: tre uccisi, evidentemente una frazione importante dell’intera popolazione di Tripoli!
Accanto a queste evidenti baggianate, ci sono altre notizie di dubbia veridicità, quali i bombardamenti aerei ordinati da Gheddafi e la presenza di mercenari tra i sostenitori di Gheddafi, e che non hanno avuto conferme definitive. Tutto in realtà avviene secondo dinamiche del tutto ignote a noi. Non sappiamo nulla ad esempio sulla situazione in Cirenaica. Si dice che ci sia un governo provvisorio, ma chi avrebbe davvero liberato questa regione? E’ credibile che senza una parte almeno dell’esercito dalla propria parte, si sia potuto rovesciare il vecchio regime in maniera così definitiva e completa da consentire l’insediamento di un proprio governo? Come si può conciliare queste dinamiche con la proclamata ferocia di un dittatore che a tanti di noi appare la controfigura di Berlusconi, un patetico buffone anche lui che non sa andare oltre l’arringare le folle, ma poi evidentemente incapace, o perché privo di potere, o per altre ragioni a noi ignote a massacrare i propri concittadini. In particolare, se davvero avesse avuto l’intenzione di bombardare la sua stessa nazione, perché adesso non lo fa sulla Cirenaica dove ha perso ogni e qualsiasi controllo, e soprattutto se, come dicono i nostri giornali, Tripoli è assediata dall’esterno da frotte di suoi oppositori, come mai non li bombarda proprio adesso, senza il pericolo di danneggiare la capitale? D0’altra parte, ci si chiede come mai gli insorti dovrebbero starsene fuori da Tripoli senza ancora attaccare: cosa aspetterebbero costoro?
Non ho prove sufficienti per supportare la mia ipotesi ma la avanzo lo stesso. I fatti di Libia stanno avvenendo con uno spargimento di sangue ben minore di quello che ci vorrebbero fare credere, e probabilmente solo la polizia e forse qualche pattuglia personale di Gheddafi ha partecipato agli scontri, da cui è uscita sconfitta. Non v’è stata una vera e propria partecipazione dell’esercito per motivi ad oggi ignoti.
Vorrei infine riflettere sul fatto che tanti giornalisti, la Annunziata per ultima ieri a “Mezzora”, si affidano per ottenere informazioni ad esuli libici. Ora, dovrebbe essere evidente a tutti che costoro, per definizione direi, non possono essere obiettivi, è un’informazione interessata, di parte, che merita certo di essere conosciuta, ma non può essere assunta certo come fonte di informazione. Intanto stanno qui e non sul posto, e se anche per via telefonica o telematica sapessero qualcosa, riporterebbero inevitabilmente ciò che conferma la loro personale posizione.
Analogamente, ieri è avvenuto un evento importante anche in Tunisia, le dimissioni del premier pro tempore, e di questo sappiamo davvero poco, o forse potrei dire nulla. E come è finita in Bahrein? Forse proprio lì la repressione è stata più sanguinosa, ma trattandosi di un dittatore pro occidente, non se ne sa più nulla e non si esecra il sangue lì versato: evidentemente il sangue ha un valore differente a seconda della mano che ha ucciso.
L’impressione complessiva è quindi quella che il dibattito in corso su questi importantissimi avvenimenti che avvengono nel nostro stesso cortile-mare, il Mediterraneo, si svolga senza il supporto di fatti accertati, e quindi nella confusione più totale. In particolare, si tace sul possibile ruolo giocato dagli USA e forse anche da qualche paese europeo su quello scacchiere.
A questo proposito, voglio citare il solito Enrico Letta, ormai onnipresente sulle TV a dettare la linea del PD a colpi di interviste secondo un costume a questo partito consueta, che ha avanzato un teoria alquanto bizzarra. Secondo lui quindi, dato che è essenziale che il Mediterraneo riacquisti un’importanza strategica di primo livello, visto che il Nord Europa sembra disinteressarsene, allora è bene che se ne occupino gli americani. Insomma, se l’Europa non è in grado di assumersi il peso strategico della gestione del Mediterraneo, allora che vengano gli USA a farlo per noi, Immagino che a casa sua il Letta si comporti alla stessa maniera, se i figli non badano a tenere in ordine il cortile condiviso con altre famiglie, allora che venga il bullo (o nella versione più soft il poliziotto) del quartiere a farlo per noi, tesi invero molto interessante. Giustamente la Annunziata faceva notare al nostro, che nessuno spreca risorse strategiche senza averne un vantaggio, e che questo corrisponde appunto a chiudere definitivamente l’esperienza dell’ENI di Mattei, di conquistarsi una propria indipendenza nel reperimento delle fonti energetiche, finendo nuovamente totalmente nelle mani delle sette sorelle o di quello che di queste è rimasto, sempre più sudditi dell’impero americano: a Letta tutto ciò non interessa, basta che il cortile venga pulito adeguatamente, darebbe la sua donna al bullo di turno come contropartita.
Un’ultima parola sul ruolo giocato sinora dal nostro governo: non solo la conversione è stata tardiva, ma essa appare tuttora inadeguata perché reticente. Dire che Gheddafi non controlla più il paese, sembra una constatazione di fatto più che un giudizio. Non credo di essere il solo a credere che un premier come Berlusconi che si è piegato a soddisfare tutti i desideri, perfino veri e propri capricci, del leader libico, e che ancora una settimana fa era così delicato d anon volerlo disturbare, oggi deve condannare esplicitamente quel dittatore, a lui, proprio a lui con i suoi trascorsi, non basta constatare, deve fare una scelta di campo esplicita e senza possibili fraintendimenti.