domenica 26 luglio 2015

USA: E' VERO DECLINO?

In più occasioni, anche su questo blog, ho sostenuto con vigore che l'impero USA stia vivendo una fase di declino e che tale declino appaia inarrestabile.
Recenti eventi vengono da tanti altri interpretati in maniera opposta, nel senso cioè che gli USA siano più che mai in auge, così che considerazioni di natura geopolitica basate sull'apparire all'orizzonte di scenari inediti che vedano un ruolo meno dominante degli USA sarebbero privi di fondamento.

Gli eventi di cui tanto si parla, e giustamente perchè si tratta di fatti di grande rilevanza, sono tre e precisamente:

- la conclusione provvisoria della diatriba tra Grecia e UE

- l'instaurarsi di relazioni diplomatiche con Cuba

- la sottoscrizione dell'accordo con l'Iran riguardo il settore del nucleare

venerdì 17 luglio 2015

RODOTA' E L'EUROPA: CHE TRISTI BANALITA'

Posto qui un articolo molto recente di Rodotà che trovo così superficiale nelle sue analisi da risultare perfino irresponsabile.
Irresponsabile perchè chiunque di noi, ma più ancora chi gode di una notevole fama, fino a costituire un simbolo di una certa area politica, deve nell'esprimere un'opinione, argomentare ciò che dice.

Devo invece sconsolatamente constatare che questo articolo appare come un cumulo di luoghi comuni. Apparentemente, egli vede come unica alternativa al mantenimento della UE, i populismi del tipo "dell'idraulico polacco" (è una citazione), senza neanche minimamente riflettere sullo stesso significato ed uso del termine populismo.

Da una parte l'eurocrazia ferocemente neoliberista che impera in Europa, dall'altra tutti coloro che si oppongono al progetto europeo vengono volgarmente accomunati in un quadro di nazionalismi, in cui questo termine assume un significato generale di difesa degli interessi nazionali.

In tal modo, Rodotà elude la questione delle sovranità nazionali, e traccia un quadro della situazione europea che appare come una vera caricatura.

Ma non solo lo scritto di Rodotà risulta deludente sul piano dell'analisi, ma lo è forse ancora di più dal punto di vista della proposta.
 
Alla fine, tutta l'immaginazione di Rodotà riesce solo a partorire l'invocazione del ritorno delle socialdemocrazie e dei loro passati ideali.
 
Peccato che l'autore trascuri totalmente di considerare il differente contesto storico, i differenti interessi geopolitici, la gravità della situazione economica, e quindi la totale mancanza di spazio politico per una proposta che possa anche solo vagamente somigliare alle politiche degli anni sessanta e settanta.

In conclusione, mi pare che Rodotà faccia un'operazione di pura nostalgia, incapace di capire le coordinate fondamentali della situazione attuale, e che non abbia avuto il coraggio di tacere, come si deve quando non si ha nulla da dire, invece di parlare per aggiungere confusione a confusione.

giovedì 16 luglio 2015

LA LOGICA CONTRO LE PAURE IRRAZIONALI DEGLI EUROPEI. UNA MESSA A PUNTO DEI RECENTI AVVENIMENTI. PRIMA PARTE

I pompieri sono in prima evidenza.
Tutti a precipitarsi a sostenere che Tsipras ha perso, ma a giustificarlo con le motivazioni più varie e a volte francamente strampalate.
Non solo, commentatori di ogni tipo si affannano a spiegare che sì, hanno prevalso nel tipo d'accordo raggiunto i più oltranzisti, ma che questa vittoria ha un vantaggio, che disvela la vera natura dell'unione europea...

domenica 12 luglio 2015

LA SOLITUDINE DI SYRIZA COME SINTOMO DELL'INESISTENZA DELL'EUROPA

Con alcuni amici di fb, ci siamo chiesti perchè questa vicenda della grecia si stia svolgendo nel silenzio degli altri popoli europei.
Ci siamo chiesti com'è possibile che Podemos, dopo i lusinghieri successi elettorali ottenuti nelle recenti elezioni amministrative, in attesa di doppiare il successo nelle vicine elezioni parlamentari, non abbia sentito il bisogno di andare oltre ad una solidarietà abbastanza formale, poco in più dell'intervento di pochi minuti nel parlamento di Strasburgo, pur sapendo bene che la causa è la stessa, che nella fortunata ipotesi che Podemos raggiungesse la maggioranza di seggi nel nuovo parlamento, si troverebbero a fronteggiare simili difficoltà scatenate dalla dirigenza sempre più in stato d'assedio dell'unione europea...

venerdì 10 luglio 2015

IL DISASTROSO CAPOLAVORO COMPIUTO DA TSIPRAS PER IL TOTALE TRIONFO USA

Oggi, tutti sembrano dare per scontato il raggiungimento dell'accordo tra Grecia e creditori.
Sembrerebbe altresì che tale accordo sia pessimo, perchè Tsipras avrebbe ceduto praticamente su tutto, ottenendo soltanto la riduzione del debito, ma concedendo perfino le privatizzazioni di importanti strutture statali (si parla esplicitamente di porti ed aeroporti).
Tenendo le opinioni distinte dai fatti, questo accordo concederebbe alla UE molto più di quanto non facesse l'accordo che Tsipras aveva a suo tempo rifiutato, tranne sullo specifico punto della riduzione del debito.

Ebbene, sarò drastico, trovo questa conclusione della vicenda pessima, sia negli specifici contenuti dell'accordo, inclusa la riduzione del debito, che nei suoi aspetti simbolici come tenterò di argomentare nel seguito...

giovedì 9 luglio 2015

REFERENDUM GRECO E DEMOCRAZIA IN EUROPA

Sulla figura di Tsipras, si confrontano le opinioni più diverse, e la cosa va bene, non mi meraviglia, nè tanto meno mi scandalizza.
Epperò, ci sono le opinioni, e poi ci sono i fatti.
Voglio adesso porre una domanda...

lunedì 6 luglio 2015

DOPO IL REFERENDUM: PERCHE' LA VITTORIA DEL NO NON BASTA A FAR TORNARE LA POLITICA NEL DIBATTITO PUBBLICO EUROPEO


Vi voglio qui proporre un articolo molto bello ed appassionato scritto da una persona che stimo, Ida Dominijanni, una giornalista che per tanto tempo ha lavorato a "Il Manifesto" ed ora fa parte di quella che io chiamo la diaspora seguita all'insediamento della Rangeri alla direzione del giornale.
Lo riporto integralmente per sottolineare i punti di dissenso perchè mi permette di chiarire quali siano per me gli errori della sinistra dura e pura e delle gravi conseguenze politiche di questo errore di prospettiva...

venerdì 3 luglio 2015

IL REFERENDUM DEPOTENZIATO DA TSIPRAS


Tsipras continua ad inondare i media con le sue dichiarazioni. In particolare ribadisce una cosa che se fosse vera, andrebbe a suo discredito. 
Egli sostiene che se vincesse il no, egli si recherebbe lo stesso lunedì 6 luglio a Bruxelles a firmare l'accordo con la UE. 
Questa cosa è palesemente falsa, perchè l'accordo che andrebbe firmato, non esiste, va rifatto daccapo, e con una controparte tutt'altro che prona ai suoi voleri...

giovedì 2 luglio 2015

NUOVO ROUND MERKEL - TSIPRAS

La giornata di ieri sembra rappresentare una svolta in qualche modo irreversibile nella ormai lunga vicenda UE - Grecia. A meno di clamorose novità, sembra proprio che il referendum si terrà, come ha deciso Tsipras, domenica prossima, cioè tra appena tre giorni...