martedì 29 maggio 2012

SEGUIRE IL CALCIO E' ROBA DA PIRLA!


Oggi, lo scandalo delle scommesse e dei brogli conseguenti nel mondo del calcio, tiene banco praticamente su tutti i giornali.
Alcuni commentatori, sensatamente mi pare, sottolineano come ciò che si sta scoprendo nel mondo del calcio, si possa considerare come un aspetto specifico di un fenomeno corruttivo che va avanti nella nostra società, una corruzione di carattere generale che si estrinseca con le proprie specifiche modalità nei vari settori della società, o meglio in quei settori dove vi sono in ballo interessi economici ingenti...

domenica 27 maggio 2012

VENDOLA E L'IMPOSSIBILE SCELTA SOCIALDEMOCRATICA

Sembrerebbe un'idea intelligente quella sostenuta da Vendola assieme a Di Pietro, di prendere l'iniziativa per costruire da subito l'alleanza di centrosinistra per le prossime elezioni, mettendo così in mora il PD, che, sempre più dilaniato da tesi differenti esistenti all'interno del partito, sempre più oscilla nella decisiva scelta della coalizione di governo con cui provare a vincere le prossime elezioni. 
Eppure, nella realtà è una scelta quasi disperata, perchè sposta tutta l'attenzione sulla composizione della coalizione, e questo non è il punto fondamentale della fase politica.  
Vendola lo sa bene, e difatti finisce per chiedere al PD quali siano i suoi obiettivi, se c'è questo terreno comune su cui sia possibile allearsi...

sabato 26 maggio 2012

SUA MAESTA' FORMIGONI

L'ultima moda tra i politicanti di casa nostra non è immaginare il proprio ruolo come un privilegio di cui si sentono portatori quasi per grazia divina, non è badare a galleggiare con atti politici di piccolo cabotaggio senza sapere assumere le decisioni che sarebbero necessarie soprattutto in un periodo di crisi come questa, no, questi sono comportamenti ormai diventati regola di lungo corso, l'ultima moda sta nel resistere, nell'abbarbicarsi al proprio piccolo o grande spicchio di potere e non staccarsi in nessun caso...

giovedì 24 maggio 2012

LA STRAGE DI CAPACI: LA MIA TESTIMONIANZA


Ricordo perfettamente, come fosse ieri il momento in cui appresi dell’attentato mortale a Falcone, eseguito con un vero e proprio atto bellico, data la devastante potenza degli ordigni piazzati lungo l’autostrada.
Lo ricordo così bene perché compresi in una frazione di secondo che lì si chiudeva una fase della storia dell’Italia e, fatemelo dire da siciliano, della Sicilia. E’ stato un momento di dolore e smarrimento, paralizzato davanti allo schermo televisivo a guardare le immagini dei servizi che scorrevano davanti a me.
Ci si poteva certo fare dominare dal sentimento di solidarietà con un uomo giusto, con un grande uomo che aveva scelto di lavorare per l’affermazione della giustizia ad ogni costo, ma in realtà quel sentimento di depressione, di impotenza che sentivo dentro di me, era legato a motivi se volete più egoistici, al comprendere che il sogno, quel sogno che avevo condiviso, di vedere sconfitta la mafia, si era infranto, che ancora una volta avevano vinto loro...

mercoledì 23 maggio 2012

GIORNALISTI E POLITICANTI, IDEALI PARTNERS PER DIFFONDERE CONFUSIONE MEDIATICA

Missione compiuta sui fatti di Brindisi, come del resto si era già fatto a proposito dell’attentato ad Adinolfi qualche giorno prima, gettare confusione, fare ipotesi che durano magari solo il breve volgere di poche ore, cambiare versione, martellare i timpani della gente e poi cali improvvisi di attenzione...

lunedì 21 maggio 2012

LA NUOVA NOTTE DELLA REPUBBLICA E' GIA' INIZIATA: CHE ALBA CI ASPETTERA'?


Voglio portare alla vostra attenzione una notizia trovata sul web su questo link di un attentato rimasto fortunatamente incompiuto, che avrebbe coinvolto un’altra scuola, e che utilizzava come effetto deflagrante ancora una bombola di GPL. Senza volere esagerare sulle strane coincidenze, pur tuttavia dobbiamo riconoscere che in questa Italia oggi si muovono ben strane cose, che ci sono trame occulte in cui vogliono intrappolarci...

sabato 19 maggio 2012

GENOVA E BRINDISI, DUE ATTENTATI PERFETTI PER UNA NUOVA VERSIONE DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE

L'attentato di oggi alla scuola di Brindisi mi lascia inorridito, ed anche davvero preoccupato. 
Se lo accostiamo all'attentato ad Adinolfi di pochi giorni fa, allora mi sembra ragionevole credere che i due fatti siano collegati, che ci sia insomma una regia unica, una vera  e propria centrale  di una novella versione della strategia della tensione. 
Ne fanno fede...

venerdì 18 maggio 2012

FRANCOFORTE COME EMBLEMA DELLA GRANDE PAURA EUROPEA

Ho seguito ieri la trasmissione "Servizio Pubblico", ed ho così appreso l'ultima frontiera delle misure anti-contestazioni, quella di blindare le città. 
E' ciò che è avvenuto a Francoforte, la città è stata messa in stato di assedio dalle stesse autorità, una città off-limits per i contestatori, ma la cosa che sbalordisce, off-limits parimenti per i banchieri, banche ieri chiuse, banchieri e bancari a casa, e la cosa proseguirà anche oggi, mentre sabato la manifestazione programmata avverrà regolarmente...

giovedì 17 maggio 2012

BERLUSCONI E BOSSI, DIFFERENZE NEL LORO DECLINO

Ve lo ricordate il tempo della leadership B&B (Berlusconi e Bossi)? Solo pochi mesi fa, l'uno era il premier in carica, e l'altro il padre-padrone dell'altro partito della coalizione di maggioranza, eppure sembra come se quella fosse un'altra era geologica. 
Di Berlusconi conosciamo gli ultimi sviluppi, sappiamo, anche se non tutti ne sembrano convinti, di come quel perverso e speciale rapporto con i suoi elettori si sia spezzato, di come spesso capita, un rapporto di amore si sia tramutato in odio, in disprezzo, in derisione. 
Ebbene, per Bossi la cosa è proceduta sfasata rispetto all'alleato di una volta, ma oggi lo ritroviamo senza più alcuna base popolare, i suoi sostenitori leghisti scomparsi, un crollo verticale avvenuto in tempi perfino più rapidi rispetto a Berlusconi. 
Tuttavia, se dal punto di vista del rapporto con gli elettori le due storie si somigliano, non si può evitarfe di scorgervi anche grandi differenze. 
Se consideriamo ad esempio ciò che è avvenuto ieri, vediamo che mentre Bossi...

mercoledì 16 maggio 2012

L'ERA DELLA APOLITICA


A volte, un evento improvviso, inaspettato, anche apparentemente di limitata rilevanza, può risultare illuminante.
Ieri, a seguito del declassamento di un gran numero di banche italiane da parte dell’agenzia di rating Moody’s, l’ABI ha risposto in una maniera violentissima, con un comunicato che così duro non avevamo mai letto dagli altrimenti così compassati ambienti dell’ABI (associazione bancaria italiana).
Perché trovo così illuminante questa risposta a muso duro dell’ABI a Moody’s? Perché qui si parlano due organismi che appartengono allo stesso ambientino, a quell’ambiente della grande finanza internazionale che ha costruito questa rete finanziaria internazionale in cui  a quanto pare tutti i paesi, nessuno escluso, sono rimasti impigliati. Si parlano tra simili, tra colleghi, e quindi ciò che dicono è degno della massima attenzione della massima affidabilità. Ricorderete anche voi i tempi del liceo, quando tra noi compagni di classe sapevamo ognuno di noi quanto valesse, e come guardassimo con sufficienza al voto, al giudizio espresso da quei poveri insegnanti che non capivano, che non riuscivano come noi ad avere il quadro preciso della preparazione dei loro alunni.
Ecco, sentire l’ABI che qualifica in sostanza come criminali le grandi agenzie di rating, non è come leggerlo in un blog come il mio, essi sì che sanno cosa dicono, tra compagni di merenda...
E’ come squarciare un velo di menzogne...

lunedì 14 maggio 2012

NEANCHE KEYNES POTREBBE OGGI SALVARE IL CAPITALISMO

Sì, lo so, gli argomenti economici li ho trattati molte volte, forse troppe, ma oggi non posso astenermi dal tornarvi, soprattutto vedendo cosa c’è in giro nel settore informativo.
Ora, lo sappiamo, sono tutti contro la Merkel, un quotidiano, noto per la sua finezza, si spinge a fare il gioco di parole titolando “Figura di Merkel” (non so se mi spiego, che signori…), ed altrettanto tutti per la crescita. Quella cattivona della teutonica non ci permette di uscire dalla crisi, il che sarebbe facilissimo per costoro, e del resto neanche un economista del calibro di Krugman, Nobel per l’economia, si astiene dal mettere in giro questa versione dei fatti. Basterebbe insomma riprendere le tesi di Keynes, altro che rigore e pareggio di bilancio, bisogna al contrario aumentare la liquidità e per questa via rilanciare l’economia e far ripartire la crescita, che poi vuol dire la crescita del PIL.
Dall’alto della mia ignoranza dell’economia, vorrei pacatamente ricordare al predetto Krugman ed ai suoi numerosi più o meno informati seguaci che negli USA e nel Regno Unito questa politica dell’aumento della liquidità è già stata praticata abbondantemente, per iniziativa in particolare di Greenspan, ex-governatore della Federal Riserve (FED), ed è per giudizio unanime la causa della attuale crisi...

venerdì 11 maggio 2012

LE INUTILI MINACCE RIVOLTE ALLA GRECIA


Ma effettivamente Barroso, presidente della commissione europea, cosa intendeva dire quando affermava che la Grecia può anche uscire dall’euro?
Che la grecia, in quanto paese sovrano, almeno fino a prova contraria, possa stare o non stare più nell’euro, sembra pacifico, non avevamo che ce lo ricordasse Barroso, ed infatti molti commentatori hanno interpretato la sua dichiarazione come una sorta di minaccia...

giovedì 10 maggio 2012

UN PROBLEMA NON PUO' ESSERE RISOLTO DA CHI COSTITUISCE IL PROBLEMA

Anche le persone intelligenti, in certe occasioni, quando l'investimento emotivo è forte, quando il costo psicologico diventa pesante, si comportano come degli ebeti, la consueta capacità di comprensione ed analisi dei fatti viene offuscata dal fatto di non volere accettarne i costi inevitabili. 
E' ciò che sta accadendo ai nostri politici che interpretano le difficioltà delle loro aree politiche come un problema di ingegneria politica: era ciò che intendevo con il breve scritto che, ben prima che le elezioni avessero luogo, avevo postato su questo blog, la volontà di esorcizzare la crisi politica che li colpiva in pieno pensando di cambiare un nome e robetta di questo tipo...

mercoledì 9 maggio 2012

ATTENTATO ADINOLFI: MA QUALE ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA SI NASCONDE?

Tenendomi lontano almeno in questo post da tutto il dibattito riguardante le elezioni, vorrei parlare dell'attentato all'AD dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ma soprattutto delle dichiarazioni del Ministro dell'Interno e di come gli inquirenti sembrano affrontare le relative indagini. 
Ebbene, la scelta della Procura, pure nella perdurante mancanza di inquisiti, di potenziali imputati, di contestare l'aggravante delle finalità terroristiche, sembrano indicare la scelta finora non suffragata da alcun riscontro di fatto, di una specifica motivazione dell'attentato...

martedì 8 maggio 2012

ELEZIONI DA TUTTA L'EUROPA

Un accenno preliminare ai dati elettorali. 
Faccio un rapido elenco dei tratti che mi appaiono più significativi...

lunedì 7 maggio 2012

BERSANI E CASINI VADANO A CASA


E dunque, in Europa è l’ora per molti politici di andare a casa. I due leaders, rispettivamente, di “Nuova democrazia” e del Pasok in Grecia, sono già tornati a casa, Zapatero in Spagna è andato a casa, anche Berlusconi è andato a casa, anche se a causa dei suoi colossali interessi economici è come se uscisse indietreggiando, cioè senza voltarsi, stando cioè attento a che, nel suo uscire di scena, non vi sia qualcuno che lo possa infilzare, continua quindi a guardarsi le spalle.
Ieri è stata la volta di Sarkozy, finalmente potremmo dire, e i risultati elettorali tedeschi di ieri, sancendo una volta ancora la fine politica dei liberali, ormai incapaci di raggiungere La soglia minima di voti necessaria per essere rappresentati. Senza liberali, c’è ragione per credere che l’anno prossimo anche la Merkel sia costretta ad andare a casa, o perché la CDU sceglierà un altro leader, o perché la CDU perderà il governo a favore di una maggioranza differente.
Forse, bisognerebbe avvisare l’ABC del trio Lescano che essi non potranno sopravvivere a Monti.
Consideriamo le due possibili opzioni. Supponiamo che Monti concluda il suo mandato con successo: bene, ciò dimostrerebbe che per governare questo paese non c’è bisogno di loro, anzi che è bene per il paese che essi stiano ben lontani dal potere.
Se invece Monti fallisce, allora tanto più la loro scelta di dargli i voti necessari in parlamento è stata sciagurata, ed allora che vadano a casa, hanno fallito.
Vedete cosa è successo in Grecia, il Pasok ha ridotto a poco più di un terzo i consensi rispetto alle precedenti elezioni, ed anche il suo tradizionale oppositore, Nuova Democrazia, non è che stia molto meglio, siamo a circa il 60% dei precedenti consensi, che erano stati già una sconfitta per questo partito...

sabato 5 maggio 2012

TARTASSATI DAL FISCO CON L'ESPERIMENTO MONTI

A quanto pare, in Italia sta avendo luogo un esperimento che magari si spera di utilizzare anche per altre nazioni, quello di esercitare una pressione fiscale che oggi non c'è in nessun altro posto al mondo, e forse non v'è mai stata. 
L'Italia si presta perfettamente allo scopo, perchè si tratta di un paese ricco, ma con problemi gravi di debito pubblico. Se su un piano logico non ha senso trasferire ricchezza dai privati al pubblico nel momento in cui vi è in corso una gravissima recessione, tutto diventa chiaro se inquadrato nell'ipotesi che qui avanzo dell'esperimento. 
La natura dell'esperimento sta nel vedere il livello di sopportazione delle persone in un processo che non risolverà per niente il problema per cui apparentemente è stato predisposto. 
Come tutti dovrebbero sapere, e Monti più di tutti, l'Italia non ha un problema di deficit di bilancio delle partite correnti, abbiamo anzi un avanzo primario. Ciò che ci mette in pericolo, è il carico spaventoso degli interessi su un debito pubblico di ammontare altissimo. 
Se le cose stanno così, allora le misure dovrebbero essere dirette verso una riduzione sostanziale del debito per ridurre gli interessi sia perchè si pagherebbero su un ammontare più ridotto, sia perchè questo primo elemento porterebbe ad una riduzione sostanziale degli interessi. 
Aumentare la tassazione sul reddito, non ha senso alcuno,non risolve alcunchè, tampona finchè può, ma alla fine la recessione che innesca finisce col rendere questa strategia inefficace, il famoso rapporto debito/PIL riprenderà a crescere come visto del resto in Grecia.
Così, l'unica strategia che possa avere successo su un piano fiscale è quello di una patrimoniale straordinaria "de paura" roba da almeno 200 miliardi di euro (ma secondo me sarebbe necessario spingersi fino ai 300 miliardi), con un andamento fortemente progressivo e possibilmente con una quota esente. Se considerate che perfino la Confindustria, praticamente coloro che dovevano uscire questi soldi erano rassegnati ad andare ad una soluzione di questo tipo, non si capisce la politica del governo Monti se non nell'ipotesi che dicevo dell'Italia come esperimento per vedere quanto il sistema bancario globalizzato tecnicamente fallito può ancora resistere succhiando il nostro sangue, fino a che punto staremo buoni anche quando già i denti del vampiro sono affondati nella nostra carne...

giovedì 3 maggio 2012

SUICIDARSI PER IL LAVORO E' PRIMA DI TUTTO STUPIDO

Giorno dopo giorno, si moltiplicano i casi di suicidio di persone che hanno perso la loro fonte di sostentamento, sia che si tratti del loro posto di lavoro, che di imprenditori la cui azienda fallisca. 
Certamente, ritrovarsi senza questa capacità di provvedere a sè stessi ed ai propri cari, alle persone che a noi si erano affidate, è un evento tragico il cui effetto dirompente sui propri equilibri psicologici non può essere sottovalutata.
Tuttavia, a un'angoscia così profonda e così giustificata, si dovrebbe opporre una forza altrettanto intensa, quella dovuta al nostro istinto di sopravvivenza, a questa tendenza così connaturata alla vita a volere prolungare sè stessa.
Vi confesso che in presenza di primi casi di suicidio collegati a problemi di natura economica, ero portato a spiegarli sulla base di problemi psicologici, forme latenti di psicosi che scoppiavano in condizioni propizie dando luogo a queste tragiche azioni. 
Oggi, vedendo la moltiplicazione dei casi, questo tipo di spiegazione non sembra reggere, non si può sapiegare tutto sulla base di problemi psicologici individuali, nei casi di fenomeni di massa è buona norma invocare spiegazioni di tipo culturale...

mercoledì 2 maggio 2012

UN LUNEDI' INFUOCATO: LE GRANDI MANOVRE DI MONTI


Le decisioni assunte dal CdM il 30 aprile, proprio alla vigilia della festa del lavoro, ma forse ancor più il modo in cui Monti le ha presentate nel corso della conferenza stampa tenuta al termine della seduta del CdM, hanno destato molto scalpore.
In effetti, mai Monti aveva criticato in maniera così radicale l’area di destra, coinvolgendo così sia il governo precedente che l’attuale politica delle formazioni della ex maggioranza.
Del resto, anche le decisioni assunte con le nomine di tre tecnici, una parola così abusata che ha finito per perdere ogni significato almeno nell’ambito politico, hanno avuto certamente un impatto notevole sulla cosiddetta opinione pubblica.
Come si sa, Monti, che pure per i primi mesi del suo mandato aveva curato molto la sua immagine pubblica rilasciando spesso interviste e dichiarazioni, anche in luoghi così importanti come i talk-show televisivi, che perfino dall’estremo oriente non aveva mai trascurato di farci avere il suo pensiero, secondo un malcostume politico di lunga data che declassa gli appuntamenti internazionali ad elementi di politica interna, aveva di colpo sospeso tutto questo presenzialismo, suscitando nei mass media voci di una sua situazione di difficoltà, quasi insomma che Monti fosse sul punto di lasciare il suo mandato...

martedì 1 maggio 2012

IL PRIMO MAGGIO E LA CENTRALITA' DEL LAVORO

Oggi, festa del lavoro, mi sottrarrò all'attualità politica, che pure preme con le sue novità, per andare ai temi fondamentali, ed, in omaggio al primo maggio, al tema del lavoro.
La crisi economica messa in moto dalla bolla speculativa scoppiata nel 2008 e messa da parte in attesa di scoppiare nuovamente in maniera ben più deflagrante, si traduce in una generale riduzione del potere d'acquisto delle famiglie.
Se però andiamo a guardare le cose in maggiore dettaglio, vediamo che sono due i modi attraverso cui tale riduzione a sua volta si manifesta. L'una è la mancata crescita dei redditi e gli effetti che tasse di ogni tipo crescenti e la normale evoluzione dei prezzi hanno su quegli stessi redditi, l'altra è la perdita del posto di lavoro per chi ce l'ha e il lavoro che manca per chi lo cerca per la prima volta.
Sono due aspetti della questione che pure influendo entrambi sulla capacità di spesa familiare, conviene tuttavia tenere ben distinti perchè evidentemente differenti l'uno dallì'altro.
Non dovremmo mai dimenticare che il primo articolo della nostra costituzione, venuta a redimerci dopo la doppia tragedia del fascismo e della guerra, pone una tutela specifica riguardo al lavoro.
Quell'articolo poteva essere scritto in molti altri modi differenti, ma i padri costituenti hanno scelto quella specifica forma. Qui insomma non c'è una generica tutela del diritto ad avere un livello di vita dignitoso, qui si dice esprressamente lavoro. Il lavoro quindi non è qui percepito solo come un mezzo di sostentamento, ma come qualcosa di più fondamentale, come il mezzo stesso di espressione della persona umana in un contesto civile. L'uomo nel lavoro ritrova assieme un metodo di manifestazione della sua capacità di incidere sul mondo in cui vive e naturalmente la possibilità di sopravvivenza sua e di coloro che a lui sono affidati, come i propri piccoli.
Si potrebbe dire che la costituzione tutelando in maniera così speciale il lavoro, ricorda la necessità di ritrovare la persona umana come fine stesso della politica, mettere al centro il lavoro per mettere al centro l'uomo.
Così, la tragedia dei nostri giorni si ritrova proprio in questa estrema difficoltà già nel mantenre il lavoro che si ha, ma soprattutto nella negazione di questo diritto per le generazioni più giovani, mentre già ci sono persone non lontane dai quaranta anni, che rischiano di essere saltati a piè pari, non avendo ancora trovato un lavoro, e rischiando di  essere presto troppo anziani per trovarne uno.
L'altro aspetto è invece la compressione generale del livello di consumo indotto dalla crisi attraverso un aumento della tassazione in presenza di redditi al massimo costanti.
Alcuni dicono che siamo vissuti al di sopra dei nostri mezzi e che sia inevitabile dover ridurre il nostro livello di consumi...